Un documento pubblicato venerdì dalla FIA, evidenzia le norme che tutti, piloti in primis dovranno rispettare per adeguarsi al cosiddetto “principio di neutralità”. Il nuovo aggiornamento del Codice Sportivo Internazionale mira a neutralizzare dichiarazioni, gesti, manifestazioni su determinati argomenti, che, se non precedentemente approvate dalla FIA, porterebbero a diverse sanzioni.
In particolare la FIA non ha gradito i comportamenti di alcuni piloti, come Hamilton e Vettel, sensibili a tematiche come il cambiamento climatico, le disuguaglianze, che spesso, negli ultimi anni hanno manifestato il proprio dissenso nei confronti delle istituzioni, anche della nazione ospitante, facendosi sentire in pista. Specie durante le cerimonie pre-gara. La libertà dei piloti però finisce dove inizia quella della FIA. E questo la Federazione ha voluto e dovuto chiarirlo proprio con un documento che spiega nel dettaglio cosa, quando e come i piloti potranno trattare determinati temi.
Approvazione un mese prima del GP
I piloti saranno liberi di esprimersi su determinati temi solo in alcune circostanze, e previa autorizzazione. Autorizzazione che, per alcuni messaggi, dovrà essere richiesta almeno un mese prima del Gran Premio. La FIA ha spiegato che i piloti potranno “esprimere le loro opinioni su qualsiasi questione politica, religiosa o personale prima, durante e dopo la Competizione Internazionale, nel loro spazio e al di fuori dell’ambito della Competizione Internazionale”, come ad esempio sui social media e durante le interviste con i media. Non sarà possibile invece fare dichiarazioni durante la sfilata dei piloti, l’inno, o la foto di gruppo dei piloti. Vietato anche fare dichiarazioni, gesti, o indossare determinati capi d’abbigliamento sul podio.
“I partecipanti non sono autorizzati a fare dichiarazioni politiche, religiose e/o personali in violazione del principio generale di neutralità durante le conferenze stampa della FIA (tranne che in risposta a domande dirette dei giornalisti accreditati)”.
Quali sono le dichiarazioni “bandite”?
I messaggi che i piloti non potranno promuovere riguardano dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali. Dunque commenti su qualsiasi governo locale, regionale o nazionale ad esempio. O messaggi provocatori che discrimino determinate religioni o credenze religiose e spirituali. I piloti non potranno utilizzare la competizione come una pubblica piazza in sostanza, dove promuovere determinate cause. Questo perché violerebbero il principio di neutralità – articolo 2 dello Statuto – promosso dalla FIA.
“Gli aggiornamenti rafforzano l’impegno di lunga data della FIA a proteggere la neutralità dello sport automobilistico e garantiranno in particolare la neutralità durante i momenti chiave di tutte le competizioni motoristiche, come i podi, gli inni nazionali e le attività ufficiali ‘sul campo di gioco“.
Le violazioni verranno stabilite dagli steward durante i weekend di gara.
Per quanto riguarda l’autorizzazione la guida della FIA afferma che i piloti che la richiedono dovranno farlo “almeno quattro settimane prima dell’evento in questione” e dice che “le richieste tardive saranno prese in considerazione dalla FIA solo in via eccezionale“, con qualsiasi permesso concesso che coprirà un solo evento di F1. Per quanto riguarda i caschi, spesso utilizzati dai piloti per promuovere messaggi di pace, amore e inclusione la FIA ha consigliato di chiedere l’autorizzazione anche per quelli, per evitare il rischio di incorrere in una sanzione.
Fonte: Motorsport.com