Il Gran Premio di Las Vegas è stato teatro di un episodio controverso che ha fatto discutere tifosi e addetti ai lavori: Carlos Sainz, al giro 27, ha imboccato l’ingresso della pit lane per poi tornare improvvisamente in pista, su ordine del suo team. Una manovra che ha fatto storcere il naso a molti, ma che non è costata alcuna penalità al pilota spagnolo. Come mai?
Il regolamento salva Sainz
La risposta si trova nel Codice Sportivo Internazionale della FIA, Appendice L, Capitolo 4, Articolo 4 (d). Questa norma stabilisce che “qualsiasi parte di uno pneumatico che entra nella corsia dei box non deve oltrepassare, in nessuna direzione, la linea dipinta sulla pista allo scopo di separare le vetture che entrano nella corsia dei box da quelle in pista, salvo casi di forza maggiore”.
Nel caso di Sainz, i suoi pneumatici hanno effettivamente attraversato la linea di separazione. Tuttavia, il pilota non è mai entrato nella corsia dei box. La differenza è sottile ma cruciale: se Sainz avesse superato la linea ed effettuato la sosta, sarebbe scattata la penalità. Il regolamento, in questo caso, è chiaro e non lascia spazio a interpretazioni. Non completando l’ingresso in pit lane, Sainz ha rispettato le regole.
Un errore di comunicazione costoso
La manovra di Sainz è stata causata da un errore interno al box Ferrari. Chiamato per la sosta, lo spagnolo è stato bloccato all’ultimo momento dal team, che si è reso conto di non essere pronto per il pit stop. La confusione ha spinto il pilota a tornare in pista, perdendo secondi preziosi e compromettendo la sua battaglia con Lewis Hamilton per il secondo posto.
“Wake up, guys. Come on,” ha sbottato Sainz via radio, evidenziando la frustrazione per un errore che poteva costargli caro. Alla fine, però, il pilota è riuscito a salvare il terzo posto, garantendo punti importanti per la Ferrari nella lotta con la McLaren per il titolo Costruttori.
In questo caso Sainz non è stato sanzionato ma in altre occasioni situazioni analoghe non hanno avuto lo stesso esito. Nel 2018, al Gran Premio di Germania, Lewis Hamilton prese la direzione della pit lane per poi rientrare in pista all’ultimo momento, senza ricevere penalità. Diverso il caso di Kimi Raikkonen a Baku nel 2016: il finlandese fu penalizzato per aver riattraversato la linea di separazione, ma in quel caso il regolamento locale imponeva una regola specifica, assente invece a Las Vegas.
Un risultato amaro per Ferrari
Nonostante il podio di Sainz e i 27 punti guadagnati dalla Ferrari, il Gran Premio di Las Vegas ha lasciato l’amaro in bocca al team di Maranello. Le tensioni tra Sainz e Leclerc e i problemi di gestione delle strategie hanno evidenziato la difficoltà della Scuderia a massimizzare il potenziale della SF-24, specialmente in un weekend in cui la Mercedes si è dimostrata nettamente superiore.
Il risultato della gara complica ulteriormente la rincorsa alla McLaren nel campionato Costruttori, ma lascia aperte speranze per le ultime due tappe della stagione.
Fonte: FormulaPassion