Trovare spazio in Formula 1 è sempre più difficile. Ne sanno qualcosa Theo Pourchaire e Felipe Drugovic, vincitori delle ultime due stagioni di F2, ma ancora senza sedile. Cosa ancor più difficile è avere la possibilità di esordire in F1 da rookie in un top team, scenario che si avvererà nel 2025 per Kimi Antonelli. Essere in una scuderia che lotta per le posizioni di vertice permette al pilota di poter mostrare il suo reale valore, ma comporta anche molta pressione. Vediamo quindi 5 piloti che, come Kimi Antonelli in Mercedes hanno esordito in un team di alto livello e come sono andate le loro stagioni da rookie.
Mercedes fa debuttare Antonelli, i casi simili nella storia
Clay Regazzoni – Ferrari
Clay Regazzoni, pilota svizzero, iniziò la sua carriera in Formula 1 nel 1970 con la Ferrari. Fresco vincitore della Formula 2 europea, la scuderia di Maranello decise di puntare su di lui dopo le prime 4 gare in cui aveva schierato una sola vettura in pista. La stagione d’esordio fu incredibile. Regazzoni finì 4 volte sul podio e festeggiò una vittoria nel Gran Premio di Monza alla sua quinta apparizione nella massima serie. Nonostante disputò solamente 8 gare delle 13 totali concluse la stagione in terza posizione assoluta.
Johnny Dumfries – Lotus
Johnny Dumfries fu un marchese scozzese, nonché pilota. Ebbe una stagione d’esordio particolare, infatti fu anche l’ultima della sua carriera in Formula 1. Vincitore della F3 inglese e ritenuta una promessa, venne ingaggiato dalla Lotus nel 1986 per affiancare un certo Ayrton Senna, alla sua terza stagione in F1. La Lotus si rivelò un’ottima macchina, Senna infatti lungo la stagione mise in cassaforte 8 podi, 8 pole position e 2 vittorie in 16 gare, concludendo al 4° posto il campionato. Dumfries subì molto il confronto con il fenomeno brasiliano; terminò la stagione con soli 3 punti e arrivando 6 volte al traguardo in tutta la stagione.
La Lotus lo sostituì così per la stagione successiva e non riuscì più a ritagliarsi un posto in Formula 1. Bruciatosi troppo presto, il pilota scozzese che tanto aveva dimostrato nelle categorie minori ma che aveva deluso nella categoria “dei grandi”, vinse un paio di anni più tardi la 24h di Le Mans.
David Coulthard – Williams
In F1 la stagione da rookie del pilota inglese in un top team iniziò dopo 4 gare, nel 1994 con la Williams. Nella scuderia vincitrice del campionato precedente era giunto quell’anno il campionissimo Ayrton Senna, scomparso a Imola durante la terza gara dell’anno. A sostituirlo dalla quinta gara fu proprio Coulthard, terzo pilota e collaudatore fino a quel momento. La macchina era molto competitiva; il suo compagno di squadra, Damon Hill, si giocò il titolo fino all’ultima gara con Schumacher. La Williams conquistò il titolo costruttori anche grazie ai suoi 5 piazzamenti in top 6, conditi da un secondo posto, su 8 gare disputate. Concluse la stagione all’ottavo posto.
Jacques Villeneuve – Williams
Nel 1996 Coulthard lasciò la Williams, che puntò nuovamente su un rookie. Questa volta fu il turno di Jacques Villeneuve, figlio d’arte e pilota promettente di 25 anni che aveva vinto la 500 miglia di Indianapolis l’anno precedente. Una Williams strabiliante, che vinse 12 gare su 16, permise al pilota canadese di esprimere tutto il suo potenziale portando a termine una stagione eccezionale. Villeneuve fece la pole position ed arrivò secondo al suo esordio, vinse la prima gara al 4° GP ed arrivò 11 volte sul podio, di cui 7 consecutivamente. Ebbe la possibilità di giocarsi il titolo fino all’ultima gara con il compagno di squadra Hill, ma concluse l’anno in seconda posizione.
Lewis Hamilton – McLaren
La stagione d’esordio di Lewis Hamilton è sicuramente una delle più celebri in Formula 1. Arrivato in McLaren nel 2007 ed affiancato dal campione in carica Fernando Alonso, ebbe a disposizione una vettura che sin dalle prime gare si dimostrò velocissima. Hamilton non si fece intimorire dal blasone del compagno di squadra. Infilò infatti un’incredibile striscia di 9 podi consecutivi dall’inizio del campionato, dimostrando una costanza raramente vista in un rookie.
Il sogno di un clamoroso titolo nella sua prima stagione in F1 venne infranto nelle ultime due gare. Prima in Cina un errore all’entrata della pit lane lo portò al ritiro. Poi in Brasile un problema al cambio lo relegò al 7° posto, permettendo così a Raikkonen di superarlo nella corsa al titolo. Chiuderà la stagione in seconda posizione a un punto dal primo posto, con ben 12 podi, di cui 4 vittorie, in 17 gare e a pari punti ma davanti in classifica al suo compagno di squadra, reduce da due mondiali vinti nei due anni precedenti.