In un’intervista esclusiva a Roberto Chinchero, per Motorsport, Andrea Kimi Antonelli – attualmente pilota di F2 – racconta l’inizio della sua carriera, le sue vittorie e il veloce passaggio in F2. Il suo unico obiettivo è la F1, che potrebbe arrivare prima del previsto grazie alla scuderia che lo ha accompagnato in questi anni: Mercedes.
La carriera di Kimi, dal Kart alla F2
I numeri impressionanti del giovane pilota parlano chiaro, il talento non manca e infatti riesce sin da subito a convincere il team delle stelle d’argento. Andrea Kimi Antonelli riesce ad entrare nel “junior team” della scuderia di Toto Wolff.
I suoi successi sin dal kart lo portano nel 2022 e 2023 a collezionare vittorie in F4 e Formula Regional, arrivando a 4 titoli con 32 successi di tappa. Nonostante i numeri non siano tutto nello sport, sono da tener conto quando si valuta il futuro di un pilota. E Antonelli, avendone già collezionati abbastanza per la sua giovane età, potrebbe approdare in F1 con un palmares che inorgoglisce l’Italia, riportando nella massima categoria un pilota italiano.
Kimi, 18 anni il 24 agosto, parla ai microfoni di Motorsport dei suoi successi, del passaggio in F2 e del suo grande sogno di approdare in F1, tra i grandi del settore.
«Ero nella sede Mercedes di Brackley, ma in quel momento forse non ho realizzato bene il tutto. Poco dopo, durante i test pre stagionali in Bahrain, mi sono state comunicate le date e a quel punto mi son detto: “Beh, guiderai davvero una monoposto di F1!”. È stato un momento molto, molto speciale, perché c’era un giorno ed una pista, nero su bianco. Ora posso dire che questi test mi stanno aiutando davvero tanto, oltre ad essere un’opportunità per crescere e familiarizzare con la F1. Ci sono diversi aspetti che mi porto anche in F2.» racconta parlando del momento in cui è stato informato del programma di test con la monoposto di Formula 1 del 2022.
Il primo momento sulla monoposto
Alla domanda di Roberto Chinchero su come è stata la sua prima volta in una monoposto di F1, Kimi risponde: «Una grande emozione. Inizio col dire che vedere così tante persone intorno alla macchina ti impressiona, è qualcosa a cui un giovane pilota non è abituato. L’emozione mi ha accompagnato anche nel primo giro, eravamo a Spielberg e le condizioni non erano delle migliori, diluviava e nel pomeriggio ha anche nevicato! Poi il secondo giorno la pista è migliorata e sull’asciutto sono emerse le prestazioni, potenza, decelerazione, carico aerodinamico. Pazzesco.»
Allo stesso modo racconta la sua prima simulazione di qualifica, della sensazione incredibile provata. Afferma che, a differenza di altre prestazioni, nel suo caso non è stata la mescola soft ad impressionarlo in quanto già in F2 hai esperienza su questo alto. Ha apprezzato, invece, «la differenza che senti tra la macchina carica e scarica è davvero grande.»
Ma è tra domande tecniche e quelle più emotive che Kimi si lascia andare e confessa di non aver mai pensato ad un piano B. «Sto dedicando tutto me stesso per provare a raggiungere questo obiettivo, ho in testa solo il piano A.»
Spiega, infine, la sensazione provata nella foto di scuderia a Silverstone dopo la vittoria di Lewis Hamilton.
«È stato un momento bellissimo. Toto mi ha detto ‘Kimi, andiamo a fare la foto’, e mi sono trovato nel garage in un’atmosfera incredibile, non avevo mai visto nulla del genere. Cantavano tutti, si vedeva la felicità nei loro occhi, mi ha emozionato perché in quel momento ho capito quanto queste persone avevano atteso e desiderato quel successo. Mi ritengo fortunato ad aver avuto la possibilità di assistere ad un momento del genere insieme a tutta la squadra.»
Fonte: Motorsport.com