Seconda settimana di gare di fila per la Formula 1, che si sposta su uno dei circuiti più iconici di tutto il calendario. Stiamo parlando del circuito di Monza. Scopriamo la storia e le caratteristiche di quello che è definito il Tempio della Velocità.
Circuito di Monza, una storia centenaria
Il circuito di Monza è un tracciato permanente situato nel parco dell’omonima città. Lungo 5793 metri, presenta 11 curve. 2 le zone DRS, una sul rettilineo principale e l’altra tra la Lesmo 2 (curva 7) e la variante Ascari (curva 8). È il circuito più antico nel calendario di F1, nonché il terzo al mondo. È dietro, infatti, solo a quello di Brooklands e quello di Indianapolis. Si tratta, inoltre, della pista più veloce al mondo. Non per tempo, ma per velocità media sul giro. Il record appartiene a Lewis Hamilton, che nel 2020 ha tenuto una media di 264,362 km/h. In quell’occasione, ha anche stabilito il record assoluto (di tempo sul giro) del circuito, in 1’18″887. Quello ufficiale appartiene invece a Rubens Barrichello (2004), in 1’21″046.
Due piloti sono in testa alla classifica di vittorie a Monza: uno è proprio Hamilton, l’altro è Michael Schumacher. Entrambi sono a quota 5 vittorie. A livello di pole ancora loro due davanti a tutti, con il britannico (7) sopra il tedesco (5). La Ferrari è in testa sia per pole (23) che per vittorie (19).
Macchine scariche e altissime velocità: queste le chiavi del GP d’Italia
Monza è celebre per due motivi: la sua storia centenaria e le sue altissime velocità. Per il GP d’Italia, ogni anno, si preparano delle configurazioni di ali posteriori ad hoc per la gara. Si tratta di assetti molto scarichi, così da avere una minor resistenza all’aria possibile. Pochissime le curve, e solamente le due varianti iniziali si affrontano con marce inferiori alla quarta. Per fare bene su questo circuito, quindi, serve una macchina ben puntata per andare subito al punto di corda e per mantenere alte velocità.
Molti i fattori che andranno a stressare gli pneumatici. La trazione in uscita dalle varianti e le forze laterali in curve come la Grande o la Parabolica. Un’altra incognita sarà il nuovo asfalto, soprattutto in condizioni di grande caldo. Effettuare una strategia a due soste, però, potrebbe non essere la scelta migliore. La pitlane di Monza è una delle più lunghe della stagione. L’anno scorso furono pochissimi i piloti ad effettuare questa scelta, ma solamente perché il degrado nel primo stint fu troppo elevato.
McLaren per confermarsi, Max cerca la vittoria. Occhio a Ferrari
Ad oggi, senza osservare le prove libere, con una F1 del genere, è impossibile fare pronostici a freddo. La scelta più ovvia cadrebbe su McLaren. In una forma straordinaria e con il morale altissimo, dopo i 22 secondi rifilati a Verstappen in Olanda. Ma il campione del mondo in carica vuole difendere la sua corona, e farà di tutto per ritrovare la vittoria. La sorpresa di questo Gran Premio potrebbe essere proprio la Ferrari. La Rossa ha sempre fatto bene a Monza, sia per i Tifosi ma soprattutto per la configurazione della vettura più scarica delle altre. Con un buon posizionamento in qualifica ed un passo come quello di Zandvoort, la Scuderia del Cavallino potrebbe essere un’ottima scelta anche in chiave FantaF1.