Il quadro della rossa dopo la trasferta in Bahrain non è a livello delle aspettative precampionato. Ci si aspettava una Ferrari in grado di mettere in dubbio l’egemonia Red Bull, ma il deciso trionfo di Verstappen ha già ridimensionato i sogni dei tifosi Ferraristi desiderosi di vedere il ritorno del titolo a Maranello. In questo clima pesante, una figura cruciale ha appena dato le sue dimissioni. Non è certo ci sia lo zampino di Vasseur, visto che sembra più una scelta personale che una dimissione forzata.
Ferrari: quando è sempre o bianco o nero
Ad essersi appena dimesso è il capo degli aerodinamici David Sanchez, operativo nel suo ruolo dal 2019, e in Ferrari dal 2012. L’ingegnere del cavallino faceva parte del trio di tecnici, insieme al direttore tecnico Enrico Cardile e al responsabile della power unit Enrico Gualtieri, che ha condotto il collettivo tecnico durante l’era Binotto. La destinazione più accreditata sarebbe la McLaren, dove il tecnico diventerebbe operativo dopo un periodo di gardening.
Durante le stagioni capitanate dall’italo-svizzero Mattia Binotto, gli acuti della rossa sono stati ben pochi. Aerodinamicamente parlando, non c’è mai stato un dominio sugli avversari. Insomma, se la velocità di punta era alta mancava il grip, e viceversa.
L’inizio del passaggio all’era Vasseur in Ferrari
Trovatosi a Maranello con un auto già finita e un collettivo al completo, l’impronta di Vasseur non poteva che iniziare per lo meno a partire dall’inizio della stagione. Se per mano del neo team principal è avvenuta la sostituzione del responsabile delle strategie Inaki Rueda, il secondo grande cambiamento della gestione dell’ex Alfa Romeo avviene non per mano sua.
L’avvio del campionato sul fronte aerodinamico non ha entusiasmato, basti pensare all’esperimento fallimentare dell’ala posteriore mono pilone durante le FP1 del Bahrain. in questo clima piuttosto teso, Ferrari si trova senza la guida del reparto in questione. Una situazione tutt’altro che ideale per due motivi. Il primo riguarda il momento: la stagione è appena cominciata, e l’abdicazione di un tecnico di tale calibro lascia vacante un ruolo cruciale nella lotta ad una competizione piuttosto accanita. Il secondo: l’eventuale sostituto; sembra infatti che per il momento Ferrari dovrà attingere dalla GeS, e la difficile persuasione di talentuosi tecnici britannici ad approdare nel bel paese esclude un discreto numero di interessanti alternative.
FONTI: Motorsport Italia