Siamo agli sgoccioli della stagione 2022, che ormai ha già un vincitore certo. Tuttavia, le battaglie politiche non cessano, con la consapevolezza che chi guadagna oggi avrà di che godere anche per la stagione 2023. La FIA prende tempo, ma cosa può esserci dietro questo temporeggiamento?
La FIA rinvia l’udienza per il caso Red Bull-Budget cap
Era atteso nella giornata di oggi il verdetto che avrebbe potuto spostare gli equilibri di questo, del prossimo, e anche se improbabile, dello scorso mondiale. La federazione però, come prevedibile dal ritardo nell’emettere la comunicazione, ha deciso di rimandare il giudizio riguardante la violazione del Budget cap da parte di Red Bull e Aston Martin. La nuova data è fissata al 10 ottobre, proprio il lunedì dopo il Gran Premio del Giappone.
La comunicazione diramata dal legislatore della Formula 1 è la seguente: “La FIA informa che la conclusione delle analisi finanziarie 2021 dei team di Formula 1 e il successivo rilascio dei certificati di conformità al regolamento finanziario non avranno luogo mercoledì 5 ottobre. Le analisi finanziarie sono un processo lungo e complesso, e sono tuttora in corso. Il tutto si concluderà, con il rilascio dei Certificati, lunedì 10 ottobre”.
Cosa si nasconde dietro la mossa della federazione?
Certo nell’anno in corso la federazione non ha ben figurato, dimostrando spesso di non riuscire a stare al passo con una F1 in evoluzione esponenziale. L’organigramma FIA ha rivelato delle falle, palesandosi ai più come una struttura arrugginita che, malgrado l’osannata entrata in presidenza di Mohammed Ben Sulayem, non ha ancora saputo rinnovarsi. Ogni qualvolta la federazione ha aperto bocca, ha ricevuto pesanti critiche, basti pensare alla cattiva gestione della safety car a Monza, o al caso Perez di Singapore. Per non parlare della direttiva tecnica anti-porpoising, rimossa a Singapore per la presenza di dossi, quando il fine della normativa era quello di proteggere le schiene dei piloti dai dossi stessi e dai saltellamenti.
Insomma, l’asse Parigi-Ginevra, sedi della FIA, non se la passa bene, e per non farsi mancare nulla, decide di rimandare l’attesissimo verdetto che sarebbe dovuto arrivare oggi. Pensar male è peccato diceva Andreotti, ma spesso ci si prende; ed è in tale contesto che sorge un dubbio: Suzuka è il primo vero Matchpoint di Verstappen per firmare l’annata 2022 con la vittoria del titolo, e a ben vedere, sembra quasi che la federazione voglia aspettare l’eventuale vittoria dell’iride di Max per avere la scusa di non poter nuocere all’olandese a posteriori. Al di là di questa lettura accusatoria, c’è anche la possibilità che si tratti di un ritardo dovuto ad un’effettiva complicanza nel sondare documenti piuttosto delicati e corposi, così come anche quella che la FIA non voglia rovinare il weekend nipponico con una questione che potrebbe destabilizzare il Circus, e non di poco.