La situazione legata alle penalità per le power unit è sempre al centro dell’attenzione. L’obbligo di non poter usare più di tre unità senza incombere alle penalità spacca in due il paddock. Da una parte infatti c’è chi è d’accordo con questa parte del regolamento, mentre dall’altra c’è chi storce, e anche di parecchio, il naso.
Binotto: “Tre power unit sono troppo poche”
Chi non ama questa sezione del regolamento è Matta Binotto. Il team principal della Ferrari ha infatti avuto modo più volte di spiegare la sua presa di posizione. Quanto visto a Spa e a Monza, in cui nove piloti sono andati in penalità, è un chiaro segnale di come, secondo il team principal italiano, bisogna intervenire.
“Il motivo per cui ci è voluto così tanto tempo per pubblicare la griglia di Monza è che ci sono state sicuramente interpretazioni diverse delle norme perché il regolamento non è abbastanza chiaro. È un qualcosa che dobbiamo affrontare per il futuro: penso che ci sia da discutere non solo il modo in cui si definisce la griglia in base alle penalità, ma sia necessario anche rivedere la portata dei provvedimenti. Per un tifoso non è bello vedere una monoposto in pole position che non può scattare davanti a tutti perché ha subito delle penalità in griglia. I fatti indicano che le tre PU a disposizione per pilota sono troppo poche in questa fase della stagione, per cui bisogna valutare un aumento per i prossimi anni”.
Wolff: “Il regolamento è corretto”
Chi invece segue la linea dettata dal regolamento FIA è Toto Wolff. Il team principal della Mercedes ha infatti risposto così alle parole di Mattia Binotto.
“Dobbiamo ricordare a noi stessi il perché di questo sistema. Dal punto di vista del telaio abbiamo un tetto massimo di costi che prima non avevamo, mentre per quanto riguarda il motore non abbiamo ancora un limite simile. Se non ci fossero penalità in griglia, avremmo motori da qualifica. E non cinque, ma 20! I grandi team e i costruttori spenderebbero quanto vogliono per avere un vantaggio. Per questo motivo è necessario che ci sia un certo fattore che limiti questo fenomeno e lo eviti. Quindi è da qui che si parte. È però diventato troppo complicato? Sicuramente”.
FONTE DICHIARAZIONI: Motorsport.com Italia