Mentre la Formula 1 ha temporaneamente spento i motori per la pausa estiva, le notizie circa la composizione del calendario per la prossima stagione si stanno infoltendo. Stando alle ultime notizie, le dieci squadre gareggeranno in ben 24 circuiti di cui 20 sono già ufficializzati e altri due (Austria e Monaco) lo saranno fra poco.
Le piste in ballo
Quanto alla location degli appuntamenti, il Circus sta cercando di raggruppare le corse in uno stesso continente, in modo da ridurre le spese dei trasporti, l’inquinamento e lo stress degli addetti ai lavori. Con 22 piste praticamente definite, ne mancano due per completare il quadro.
La Cina rischia ancora
I nomi fatti sono quelli di Sudafrica, Francia, Belgio e Cina. Tra questi quattro, il tracciato di Le Castellet sembra quello con meno probabilità di rimanere in calendario. A Shangai, invece, la F1 potrebbe continuare la sua assenza (che dura dall’aprile 2019) per lo stesso motivo che ha fatto saltare tre appuntamenti dal 2020 ad oggi: il Covid-19. La situazione pandemica è assai complicata nella regione cinese e il GP di Cina rischia di essere cancellato per il quarto anno consecutivo.
Il Sudafrica slitta, ne approfitta Spa
Anche il circuito di Kyalami, in Sudafrica, sembra avere qualche problemino. Oltre agli intoppi di carattere economico, il tracciato possiede infrastrutture di grado 2, di un livello inferiore rispetto a quelle richieste dalla F1. I lavori, quindi, potrebbero non essere ultimati per tempo. In tutto questo, a trarne vantaggio sembrerebbe essere il circuito di Spa-Francorchamps, che si reinserirebbe in calendario come quarto appuntamento della stagione, ad aprile, data alquanto insolita e insidiosa per l’incognita neve in Belgio. Dopo infinite vicissitudini, quindi, lo storico circuito delle Ardenne dovrebbe ospitare la massima serie automobilistica anche nel 2023.
Tutto ancora da vedere
Sarà davvero così? Nel caso, quale altro circuito andrà a completare il calendario? Con il prosieguo della stagione si avranno più certezze e meno ipotesi.