Mancano ormai poche ora al verdetto sull’accusa che ha tenuto banco in questa settimana, causando una serie di dichiarazioni, illazioni e smentite a valanga. I team principalmente coinvolti in questo grande intreccio, che ha come protagonista un nuovo regolamento introdotto nel 2021, quello finanziario e relativo al tetto di spesa imposto ai team, ovvero il “budget cap” sono Red Bull e Aston Martin. A far circolare le voci secondo cui entrambe avrebbero infranto il regolamento nel 2021 sono stati due major team: Mercedes e Ferrari. L’una la diretta contendente della scuderia austriaca nel raggiungimento del titolo mondiale 2021, l’altra, almeno fino a qualche gara fa, per quello 2022.
La FIA, oggi dovrebbe emanare il risultato della sentenza, dichiarare se ci sono team che hanno infranto in una delle tre misure (infrazione procedurale, minor breach o major breach) il regolamento finanziario. La Red Bull, accusata di aver sforato di un’ingente somma (circa 10 milioni), incappando nell’infrazione “major”, a poche ore dal verdetto, sembrerebbe rientrare in una delle infrazioni minori, se non addirittura la più bassa.
Cosa rischia la Red Bull?
La Red Bull ha o non ha effettivamente sforato il budget cup? E sopratutto qual è l’entità di queste infrazioni? Ci sono ancora diverse situazioni da sbrogliare. La prima è legata alla provenienza delle indiscrezioni sui bilanci di Red Bull e Aston Martin. C’è chi sostiene ci sia una talpa nella FIA. A far circolare la voce sono stati in primis alcuni media, a cui poi team come Mercedes e Ferrari si sarebbero appoggiati per chiedere giustizia ma soprattutto una pena esemplare.
Dovesse parlarsi di 3-4 o 10 milioni sarebbe comunque troppo grave per far passare la faccenda in secondo piano. L’altro nodo da sciogliere è legato alla penalità adeguata per un’infrazione di questa portata, ovvero del +5% del budget cap. Il regolamento in questo non è molto chiaro. Si può andare dalla decurtazione di punti – e anche qui non c’è un parametro che indichi quanti punti andrebbero decurtati – alla pena più grave ovvero la sospensione dal campionato. Altra questione da chiarire è: essendo questo report relativo al 2021, la sanzione andrebbe applicata sul 2021 o sull’anno successivo? E in caso come verranno tutelati il mondiale 2022 e quello a venire, nel caso in cui venisse dimostrata la colpevolezza di Red Bull? Anche in questa stagione il team austriaco ha accelerato e incrementato gli sviluppi, generando non pochi sospetti.
Si va verso una pena più leggera
Man mano che le ore passano e che i dubbi aumentano, i team continuano a lamentare una scorrettezza che avrebbe anche delle conseguenze dirette sul 2022 e sul 2023. I report relativi a questa stagione infatti non saranno disponibili prima del prossimo anno. Ma già dalla prossima settimana potremmo avere sia Red Bull che Verstappen campioni del mondo. Una delle problematiche maggiori del budget cap è che non è facile determinare cosa sia o no all’interno del tetto e proprio questo ha fatto sì che le indiscrezioni parlassero di una cifra tanto alta come quella di 10 milioni.
Un uragano che ha travolto la FIA, la F1, la Red Bull, ma che, secondo le ultime indiscrezioni del Daily Mail potrebbe essere “declassato” ad una semplice violazione procedurale. Sembra infatti che l’importo sarebbe in realtà di circa 1 milione di sterline, una cifra di molto inferiore a quanto suggerivano le voci. Una sanzione che non prevederebbe sanzioni sportive “scagionerebbe” tutti, FIA inclusa. Questo enorme caso potrebbe rivelarsi dunque aria fritta, e incidere la parola “fine” sui due mondiali messi in discussione.
Fonte: FormulaPassion