Dopo soli due anni dalla sua introduzione in F1, avvenuta nel 2021 con il cambio regolamentare e la crisi economica mondiale dovuta alla pandemia di Covid-19, il Budget Cap ha già fatto discutere molto di sé.
Cos’è il Budget Cap?
Prima di tutto è necessario avere ben presente cos’è questo “tetto” di spesa imposto ai team.
La proposta nasce dopo la crisi dovuta alla pandemia di Covid-19, che come in tutti i settori, ha causato problematiche economiche anche all’interno del circus.
Il Budget Cap prevede un limite di spesa di 145 milioni di dollari, a stagione, dentro il quale ogni team deve valutare le spese per le attrezzature, le componenti della vettura, eventuali imprevisti ed i costi di trasporto. Non si limitano quindi le spese per quanto riguarda: il salario dei piloti e di alcune figure di spicco del team, operazioni di marketing e legali, licenze, iscrizioni ed i motori vincolati a regole finanziarie ad hoc.
Lo scopo della commissione era quello di assottigliare il più possibile le disparità tra i team con più possibilità economiche e quelli meno abbienti. Ci si auspicava un doppio guadagno: diminuisco il gap in pista e aumento lo spettacolo.
Cosa non ha funzionato?
La nuova direttiva economica suscita i primi malumori, prevedibilmente, tra i team che vantano maggiori opportunità economiche quali: Red Bull, Ferrari e Mercedes. Queste infatti hanno richiesto alla FIA, ancora prima del battesimo della neonata regola, un aumento del 6 -7% del tetto spese. Aumento prontamente negato dalla Federazione, vista anche la ferma opposizione di: Haas, Alpine, Alfa Romeo e Williams.
La polemica più grande legata al Budget Cap arriva però nel 2022, quando due team vengono sospettati e poi in seguito giudicati colpevoli di aver sforato il limite imposto. Red Bull ed Aston Martin riceveranno entrambe delle sanzioni economiche, 7 milioni di dollari la prima, con il 10% in meno di tempo per i test aerodinamici e 450 mila dollari la seconda.
Cosa sta succedendo ora?
Se in principio, probabilmente anche grazie alla coincidenza del nuovo regolamento, il Budget Cap sembrava aver concesso pari opportunità a tutti i team, ad oggi è evidente che il divario non è stato colmato. È vero che i team più agiati non hanno potuto spendere cifre spropositate, ma è altrettanto vero che i team più piccoli si sono trovati con le mani legate per gli sviluppi più importanti, quelli legati alle infrastrutture di base.
A far sorgere il problema è James Vowles, nuovo TP della Williams, arrivato nel team dopo più di un decennio in Mercedes. Al suo arrivo nella scuderia britannica Vowles è rimasto sorpreso, in negativo, dalla mancanza di alcune risorse vitali per un team di F1.
“Ci sono alcune cose che considero fondamentali, che sono già presenti in altre squadre e lo sono da quasi 15 anni“, ha detto.
Il problema è dunque alla base: i team che prima del Budget Cap non disponevano di alcune strutture avanzate, ad oggi non possono raggiungere le “big” perché si troverebbero a dover scegliere tra lo sviluppo delle strutture in fabbrica e gli aggiornamenti prestazionali in pista.
“Personalmente ritengo che se vogliamo una meritocrazia, dobbiamo dare alla mia squadra la possibilità di raggiungere alcuni dei grandi team e di disporre delle stesse risorse” ha continuato il primo uomo Williams.
Come potrebbe cambiare il Budget Cap?
La discussione riguarda al momento maggiori libertà sulle spese di capitale, di fatto una deroga per lo sviluppo delle gallerie del vento è già stata approvata. Ma questo non è abbastanza, come afferma il direttore della Alpine, Otmar Szafnauer:
“Penso che ci siano altre infrastrutture e strumenti sotto la galleria che dovrebbero essere trattati allo stesso modo. Cose come i banchi di prova, che i grandi team hanno e i piccoli team no”.
Al momento la FIA e la FOM sembrano disponibili ad un dialogo con i team per modificare alcuni aspetti del Budget Cap, se sei delle attuali squadre sosterranno le modifiche si potrebbero vedere dei cambiamenti dal 2024, se invece i team d’accordo saranno otto, i ritocchi potrebbero essere introdotti già quest’anno. Si arriverà ad un accordo?
FONTE DICHIARAZIONI: MOTORSPORT.COM