Stefano Domenicali, presidente della Formula 1, si è espresso sul rispetto dei tempi di consegna dei bilanci da parte delle squadre ai fini del budget cap.
Le lamentele di Stefano Domenicali
Scalpita, è nervoso, sembra che sia in lotta costante contro il tempo e contro i tempi: no, non si tratta di Leclerc, bensì di Stefano Domenicali. Dopo aver già recriminato contro le prove libere, fondamentali al fine dello sviluppo delle auto e degli assetti giusti, stavolta se la prende coi tempi di consegna dei bilanci.
Il budget cap, si sa, è un’annosa questione che serve a porre un tetto massimo di spesa alle scuderie, e già questo non è mai stato esente da critiche. Per quest’anno, il budget cap era previsto a 135 milioni di dollari, ma l’aumento dell’inflazione e delle corse hanno consentito la creazione di una zona grigia di tolleranza di circa 5 milioni.
I termini di consegna
Il 31 marzo era il termine ultimo per presentare i bilanci del 2022 ai fini della verifica del rispetto dei limiti di spesa. Tutti i team hanno inviato i documenti necessari alla FIA e ora la Cost Cap Administration federale è al lavoro. Nei tempi previsti. Dunque non c’è motivo per essere così agitati: “Sono più che nervoso. Sono abbastanza sicuro che ora tutti capiscano quali siano gli effetti di una violazione. E sono assolutamente d’accordo sul fatto che l’attenzione su questo aspetto sarà davvero molto grande. Penso che sia un punto importante soprattutto per la credibilità dello sport.” Questo è quanto Domenicali ha riferito alle telecamere di Sky Sport UK.
“Stiamo discutendo, ma questo deve deciderlo la FIA, per fare in modo che il controllo e la certificazione avvengano molto prima: se alcune squadre superano il budget cap, la sanzione deve essere corretta e deve arrivare nel più breve tempo possibile, in modo da essere più credibile“ – ha proseguito il presidente della F1. “Ci sono altri sport che stanno affrontando il regolamento finanziario con tempi, a mio avviso, troppo lunghi e questo non va bene”. Peccato che la scadenza sia stata rispettata da tutti i team, e che occorrano diversi mesi per compilare bene un bilancio.
Stefano Domenicali: l’origine della preoccupazione
Si può, però, comprendere da dove ha origine l’ansia di Stefano Domenicali. Innanzitutto, lo scorso anno 3 scuderie sono state penalizzate per non aver rispettato il tetto massimo di spesa. Red Bull ha sforato di 2,2 milioni di dollari, ricevendo una multa di sette milioni. E la riduzione del 10% di tempo e spazio per svolgere i test aerodinamici 2023. Alla Williams è stata comminata una lieve multa per aver comunicato in ritardo i dati finanziari; l’Aston Martin ha dovuto pagarne una da 450.000 dollari per violazioni procedurali.
Stefano Domenicali è in ambascia, dunque, dal momento le risultanze potrebbero essere pubblicate comunque in autunno. È questa la conseguenza della promessa da parte dei vertici della FIA di valutazioni più celeri. Ma una violazione fatta adesso può ricevere una sanzione anche tra due anni, così com’è avvenuto con la Red Bull.
Del resto, ci sono dei tempi tecnici da rispettare per fare i conti, anche con i migliori programmi informatici. Occorre del tempo affinché i dati vengano anche letti, processati e analizzati bene da alcuni esseri umani. Questo prima di decidere se multare o meno una squadra. Tempi che possono consistere anche in mesi, o pochi anni.