Flavio Briatore, è un imprenditore italiano e ambasciatore della massima categoria motoristica, dalla quale fu radiato a vita dopo il crashgate del Gran Premio di Singapore 2008.
Un uomo che in F1 ha vinto mondiali (con Schumacher ed Alonso), è stato allontanato dalla pista ma che nonostante questo è sempre molto vicino ai microfoni, pronto a dire la sua. Al quotidiano “Il Riformista” si è sbilanciato sui temi caldi, in particolare sulla Ferrari e la fase delicata che il team sta attraversando.
L’unico predestinato è il terzo titolo di Max e…
Briatore ha chiara la situazione Mondiale, e lui che di Mondiali ne ha vinti , pronuncia già il nome di Max affianco alla parola campione 2023 con molta sicurezza. Senza nemmeno nominare il compagno di squadra Sergio Perez, a soli 14 punti dall’olandese. “Red Bull sta facendo un campionato a parte, Max ha forza e stile, il mondiale è già suo, vanno forte perché lavorano meglio (di Ferrari) insieme”.
Ed è con ancor più grande ammirazione che cita Adrian Newey, definendolo “l’unico vero genio”.
Dopo vent’anni di esperienza sul muretto box, nonostante faccia male al cuore, è difficile non fidarsi di Briatore.
L’alunno preferito
Dopo aver vinto due Mondiali insieme, ed essere finiti assieme nelle varie polemiche scaturitevi, alcune molto recenti, (Massa rivuole il mondiale 2008), Briatore non ha resistito alla tentazione di parlare di Fernando Alonso, e della sorprendente Aston Martin.
La bravura della scuderia di Gaydon? Aver fatto “razzia” in casa Red Bull e Mercedes. Il direttore tecnico è infatti Dan Fallows, un ex Red Bull affiancato da Eric Blandin, ex Mercedes.
“Per questo ho spinto Fernando ad entrare in Aston Martin, che adesso è anche sopra a Ferrari”
Briatore e la Ferrari
Interpellato su Ferrari, Briatore ha condannato aspramente la rossa, descrivendo ciò che è chiaro a tutti, quindi una vettura molto indietro che ha innumerevoli problemi. Critica la comunicazione troppo promettente e fasulla che la scuderia è solita adottare prima dell’inizio di stagione. Accresce di molto le aspettative dei fan “devi fare la prima gara e poi vedi” , le parole dell’imprenditore.
Il nome e la storia di Ferrari rimangono importanti, ma “non può permettersi per quindici anni di dire ‘il prossimo anno’, non sta in piedi”. Inoltre infierisce sulla mollezza Ferrari: “Nel 2022 era partita molto bene, ma poi la Federazione ha modificato i regolamenti […] . Fossi stato io alla guida della rossa non lo avrei mai permesso. La politica della Ferrari deve essere incisiva”
Scagiona Vasseur che è solo un pezzo del puzzle a Maranello.
Tra i due piloti? Briatore sembra non aver mai abbandonato la sua passione per gli spagnoli, infatti si sbilancia così parlando delle guide Ferrari:
“Charles Leclerc, come abbiamo visto anche a Miami, non è competitivo, al contrario del suo compagno di scuderia Carlos Sainz che si è difeso bene”
“Domenicali è geniale”
Non poteva mancare la domanda sul nuovo format sperimentato al Gran Premio di Baku, che l’imprenditore piemontese ha definito un toccasana per lo sport. “La mattina ti alzi dal letto se hai un obiettivo, prima il venerdì serviva ai piloti solo per dare dati al team ora escono per fare punti, e per gli spettatori è molto più interessante” . Briatore è un fan di questa F1 che cambia e si adegua ai tempi e al mercato.
“Domenicali sta facendo bene anche se non con poche difficoltà, i team devono seguirlo. La F1 è come un ministero, ha bisogno di tempo per cambiare le cose.”
Briatore parla da gran conoscitore di questo sport, ma chissà affiancato da quale divisa, se quella di appassionato o imprenditore.