La Formula 1 è al secondo anno del regolamento tecnico che ha debuttato in Bahrain, e che ha rimescolato i valori in pista. Solo un anno fa alla lotta tra Red Bull e Mercedes, si è aggiunta la Ferrari, prendendosi il ruolo da protagonista nella prima parte della stagione. Nonostante il team avesse di base uno dei progetti migliori sulla carta, il vantaggio è via via svanito con il passare delle gare, a causa di problemi di varia natura.
Nella Formula 1 moderna non basta come in passato, assicurarsi la vittoria in poche gare, perché la stagione è lunga e imprevedibile. Questo deve essere da monito anche per il 2023, iniziato sotto il segno di una doppietta Red Bull. Il team austriaco rispetto ai rivali non ha avuto alcun tipo di problema in gara, e ha da subito allungato il passo. Ferrari e Mercedes hanno riscontrato più problemi e al momento sembrano giocare in un’altra categoria in cui si è aggiunta anche Aston Martin. Il rischio di sentire l’inno olandese e austriaco ad ogni gara c’è ma la stagione può riservarci ancora delle sorprese. Nel corso del weekend abbiamo potuto osservare il comportamento di tutte e 10 le vetture, capire chi è migliorato nelle prestazioni – ma soprattutto quanto, in base ai valori dello scorso anno.
Il confronto
Guardando la classifica costruttori dopo la prima gara alcune differenze rispetto alla classifica della gara dello scorso anno saltano all’occhio. In primis ai vertici. Red Bull, con la doppietta si è riscattata da quel doppio 0 che aveva segnato l’inizio della scorsa stagione portando addirittura Max Verstappen a dichiarare di “non avere speranze per il Mondiale“. Ferrari – che un anno fa tornava alla vittoria dopo un lunghissimo digiuno – ha dovuto digerire un boccone più amaro, avendo subito un ritiro con Charles, che avrebbe potuto ottenere il primo podio della stagione.
Al posto di Charles sul podio è salito Fernando Alonso, che nel 2023 ha scommesso su Aston Martin. Al momento la scelta di abbandonare Alpine e accettare la proposta di Lawrence Stroll, sembra aver pagato. Il podio è arrivato dopo un’ottima prestazione di entrambe le Aston, che hanno chiuso in top 10 senza troppi problemi. Il team ne è uscito dunque come seconda forza. Il che è un risultato straordinario, considerando anche che – nelle qualifiche del 2022 nessuno dei due piloti Aston Martin era arrivato in Q2.
Aston Martin la migliore tra le 10
Sempre rispetto alle qualifiche dello scorso anno l’Aston Martin è quella che è progredito di più. Il team ha guadagnato 2,4 secondi, mentre la Williams è migliorata di 1,2 secondi. Un ritmo confermato anche dal buon rendimento dei due team in gara. Alexander Albon ha concluso la gara a punti mentre il rookie Logan Sergeant ha chiuso al 12° posto. Anche la RB19 della Red Bull è riuscita a far meglio della sua sorella maggiore, la RB18 – di quasi un secondo. Mentre la Ferrari tra i top team è quella che sembra aver raccolto meno da questa prima semina. Solo 0.558 più veloce al giro, quasi la metà di Red Bull. Le peggiori sono però AlphaTauri e Alfa Romeo.
Il recupero, quantomeno per Williams e Aston Martin, potrebbe essere arrivato dal “vantaggio” di aver concluso la stagione 2022 in posizioni basse della classifica. È interessante notare che le vetture con motore Ferrari si siano classificate nella metà inferiore, il che potrebbe essere motivo di preoccupazione al quartier generale di Maranello, in cui lo spettro dell’affidabilità è tornato.
Ecco la classifica sulla base del tempo ottenuto nelle qualifiche dello scorso anno:
- Aston Martin – 2.441
- Williams – 1.203
- Red Bull – 0.973
- Mercedes – 0.708
- Haas – 0.652
- Alpine – 0.637
- McLaren – 0.627
- Ferrari – 0.558
- AlphaTauri – 0.235
- Alfa Romeo – 0.117