Fin dai test pre-stagionali del 2023 abbiamo incollato gli occhi sulla nuova Aston Martin. Li abbiamo incollati di nuovo la scorsa domenica 5 marzo, quando abbiamo rivisto Fernando Alonso sul podio. Una sorprendente Aston Martin, rispetto alle prestazioni dello scorso anno. Un’Aston che ammalia, incuriosendoci. E che ci fa venire voglia di indagare sull’evoluzione del progetto.
Aston Martin: l’annus horribilis 2022
Il team Aston Martin, o forse dovrei dire dell’Aston Martin Aramco Cognizant F1 Team, arriva da un 2022 alquanto deludente. Le performance delle due vetture, anziché migliorare rispetto alla particolare stagione 2021, erano peggiorate. Ne sa qualcosa Sebastian Vettel il quale, frustrato da anni di vane lotte per il quinto, il sesto, il settimo e altri titoli mondiali, ha deciso di ritirarsi. Certamente hanno influito anche le sue istanze di godersi maggiormente la famiglia e il sogno di darsi a sempre più progetti per l’ambiente, ma non si può negare il peso del biennio infruttuoso in AM.
Aston Martin: i progressi del 2023
“Nel duemilaventitré-ventitré / il mio cuore batterà fra le stelle / ma sarà una macchina che / lo farà battere più di te…” cantava Caterina Caselli nel 1970. Il titolo della canzone è 2023, naturalmente. E il 2023 è l’anno in cui Aston Martin con la sua macchina ci ha fatti invaghire più di chiunque altro…dobbiamo quindi dare un altro numero: 2,4.
2,4 come i secondi che Aston Martin ha recuperato rispetto allo scorso anno, un recupero strabiliante che ci ha spinti a considerare l’AM come la seconda potenza di questa stagione. E che ha fatto rimandare di un altro anno (o biennio?) le speranze dei tifosi Ferrari di vincere un mondiale.
È vero che siamo solo agli inizi, che nuovi sviluppi devono arrivare. È vero anche che è cambiata la gestione di molte cose in Ferrari, ma al momento Aston Martin rimane la scuderia che ha fatto più progressi nel 2023.
Le polemiche sulla svolta di Aston Martin: com’è stata possibile?
In questi giorni non si sta facendo altro che commentare le parole di Helmut Marko e di Sergio Pérez, i quali hanno scherzato dicendo che sul podio c’erano tre Red Bull. Da dove nasce questa considerazione? Bisogna tener conto del fatto che in Aston Martin sono approdati ex ingegneri Red Bull, con esperienza quindicennale in quel di Milton Keynes.
C’è poi Toto Wolff che non si è risparmiato dal definire la nuova Aston : “Una mezza Mercedes“, in riferimento alle somiglianze del retrotreno e della galleria del vento.
I cambiamenti di Nando, il miracolo di Stroll
Nando parrebbe averci messo del suo. Si dice che abbia cambiato dieta e modificato i suoi programmi di allenamento: sembrerebbe che stiano funzionando alla grande! Il quarantaduenne asturiano appare ben lungi dal volersi ritirare, definitivamente, dalla Formula 1.
E, dulcis in fundo, non si può non menzionare il miracolo di Stroll. Una settimana prima dei test in Bahrain, nonché due prima della gara, il pilota canadese ha subito la frattura di entrambi i polsi, di cui una scomposta, e dell’alluce sinistro mentre si allenava… proprio in Spagna. Tuttavia, come dimostrato in un video che sta circolando sui social di Stroll in questi giorni, il canadese sembra stia recuperando alla grande. E anche in questo caso sono il sudore, l’amore per la Formula 1 e fatica la profusi nel recupero guidato da un abile osteopata a essere stati determinanti. Un recupero di cui è molto grato. Un recupero a cui Stroll tiene particolarmente, visto che c’è una bellissima Aston da guidare.