“Audi e Porsche hanno deciso di entrare in Formula 1 dal 2026″ annuncia l’amministratore delegato del Gruppo Volkswagen, Herbert Diess. La nuova generazione di Power Unit, vedrà dunque l’approdo di due nuovi motoristi nel Circus. Le dichiarazioni mettono fine, almeno per ora, ai dubbi circa la partecipazione dei due marchi Premium, legati principalmente al futuro dei regolamenti e alle condizioni messe in discussione proprio dai due marchi tedeschi.
Sono iniziati gli anni del cambiamento per la Formula 1, a partire dal debutto delle nuovissime monoposto 2022, che con l’avvio di stagione in Bahrain hanno battezzato una “nuova era” di questo sport. Un viaggio che vedrà una seconda tappa fondamentale nel 2026, anno in cui si riaprirà la partita dei motoristi, con l’introduzione di un nuovo ciclo del regolamento tecnico, legato soprattutto allo sviluppo delle Power Unit, in cui scomparirà l’MGU-H, il sistema sull’asse anteriore delle monoposto che trasforma l’energia cinetica e i gas di scarico in un boost di cavalli in più, la cui assenza porterà ad un minor costo per i produttori.
Dove la Formula 1 fa la differenza
Diess ha affermato che l’impegno della F1 sul fronte sostenibilità, l’interesse della categoria nei mercati quali Stati Uniti e Asia e la crescente popolarità tra gli spettatori più giovani sono stati i motivi che hanno reso la scelta più appetibile.
“Quali sono le ragioni di questa decisione? Prima di tutto, bisogna dire che la Formula 1 si sta sviluppando in modo estremamente positivo in tutto il mondo. Netflix ha portato il seguito della Formula 1 a crescere significativamente anche negli Stati Uniti. L’Asia sta crescendo significativamente, compresi i giovani che la seguono. Se si guardano i grandi eventi sportivi o gli eventi nel mondo, è il caso che nel motorsport, è davvero solo la Formula 1 che conta e sta diventando sempre più differenziata. Se fai motorsport, dovresti fare la Formula 1. È lì che l’impatto è maggiore”.
Sebbene non siano ancora chiare le modalità di partecipazione, o i team che i due marchi andranno ad assistere – si parla di Red Bull per Porsche e Audi per McLaren – arriva una conferma per quanto riguarda il NO di Volkswagen, anch’esso chiamato in causa “Volkswagen non entra in Formula 1. Non è un marchio adatto e non parteciperà”, ha precisato Diess. “Per quanto riguarda Porsche, il progetto è già relativamente concreto. Per quanto riguarda Audi, invece, non ancora così tanto”.
“Entrambi i marchi premium ritengono che la F1 sarà anche molto sostenibile. La Formula 1 correrà con carburanti sintetici, sarà neutrale in termini di CO2 e avrà una percentuale molto più alta di elettrificazione. E supponiamo che sarà ancora il più grande spettacolo motoristico del mondo nel 2026, 2028. Molto più di oggi. Più in Cina, più negli Stati Uniti di quanto non avvenga oggi. E quindi anche la più grande piattaforma di marketing per i veicoli premium. Questo è il presupposto”.
“Abbiamo abbastanza da fare. Ma i nostri marchi premium dicono che la Formula 1 è la leva più importante per aumentare il valore del marchio e per essere in grado di prendere un po’ di più per le auto in termini di prezzo. E anche per dimostrare alla concorrenza che hai una tecnologia superiore, nel caso dell’Audi. Ecco perché il consiglio di amministrazione e il consiglio di sorveglianza hanno votato tutti a favore di questo. Audi deve ancora decidere in quale costellazione e con quale squadra. Ma entrambi hanno iniziato a sviluppare i motori”.
Secondo indiscrezioni Audi sarebbe pronta ad offrire circa 500 milioni di euro (556,30 milioni di dollari) per la McLaren, mentre Porsche sembra più vicina alla partnership con la nuova divisione Red Bull Powertrains, “autodidatta” dall’uscita di Honda a fine 2021.
Fonte: Motorsport.com