Negli scorsi mesi la notizia più calda ed al centro di tantissime polemiche era stata la maxi-offerta da parte del Fondo Saudita che si diceva essere intenzionata a comprare il circus.
Il ministro dello sport smentisce tutto: “Solo speculazioni”
Quello che aveva infiammato tutto il pubblico e Liberty Media stessa era stato il rifiuto da parte dell’ex direttore della FIA Mohammed Bin Sulayem. Il pluricampione del mondo rally si era infatti esposto apertamente su Twitter rifiutando seccamente la proposta.
Ma ciò che ha fatto scalpore negli ultimi giorni è la notizia che non era mai stata presentata quell’offerta da 20 miliardi. Infatti, come riportato dallo stesso principe nonché ministro dello sport saudita, Abdulaziz bin Turki bin Faisal bin Abdulaziz Al Saud, tutte queste erano solamente speculazioni: “So solo quello che ho letto nelle notizie – ha dichiarato al quotidiano tedesco TZ – e ritengo che si tratti di mere speculazioni. Ma la questione ha comunque fatto scalpore, e non è stata una novità”.
Arabia Saudita non capo della F1, ma sempre più partecipe
Si prospetta quindi un futuro americano per la F1 almeno nei prossimi anni. Ma, da qualche stagione a questa parte, l’Arabia Saudita sta diventando sempre più influente dentro il Circus. Dal 2021, infatti, la tappa di Jeddah è diventata un appuntamento stabile del calendario, una gara che regala sempre tanto spettacolo in pista e fuori. Non solo: dal 2026 si potrebbe correre addirittura su due circuiti sauditi, facendo diventare così l’Arabia il terzo paese (dopo USA e Italia) ad avere più di un GP nella propria terra.
L’influenza che vuole porre questa nazione nella categoria più alta del motorsport non si ferma qui: infatti, come spiegato più volte anche dallo stesso principe, c’è l’intenzione di creare un team che correrebbe grazie ai fondi del regno. Questo denota quanto vogliano davvero spingere per creare una vera e propria cultura su questo mondo dentro l’Arabia Saudita, così da invogliare sempre più giovani ad appassionarsi a questo sport.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO
