Dopo la nuova W14 presentata nella giornata di ieri, anche Alpine, finalmente, dà alla luce la sua creatura. Il team anglo-francese è l’ultimo a mostrare al mondo la sua monoposto, nella speranza di aver forgiato un mezzo capace di sbaragliare la sempre più feroce concorrenza per l’ambito posto di ‘primo degli altri’.
Lo shakedown di Alpine lontano da occhi indiscreti, o quasi
La squadra francese non ha resistito alla tentazione di provare la nuova vettura ancor prima di svelarla ufficialmente al pubblico. Due giorni fa, sul circuito di Silverstone, Alpine ha deciso di far strappare l’asfalto alla propria monoposto prima del previsto. Non è la prima volta che succede qualcosa di simile, basti pensare a Red Bull, la quale ha usato lo stesso modus operandi sia quest’anno, che l’anno scorso. Quali siano stati i riscontri degli ingegneri non lo sappiamo, ma ciò che è certo è che la furtività non è nelle corde del team. Qualche scatto, infatti, è scappato, e nemmeno di bassa qualità come nel caso di Red Bull, che seppur marginalmente, è riuscita nell’ultimo biennio a sfrecciare senza venir paparazzata in alta definizione… questione di una velocità maggiore? Ovviamente no, ma la facezia calza.
A523: una sigla che fa rima con “evoluzione”
Nell’analisi tecnico-estetica non si può non partire dalle pance, l’area più discussa, protagonista di gioie e dolori per un team e per l’altro dopo la rivoluzione regolamentare. La macchina del duo francese composto dal nuovo arrivato Gasly e dal giovane ma esperto Ocon, va ad approfondire il concetto dello scorso anno. La genialata di Adrian Newey proposta sulla RB18 è stata ripresa in una chiave rivisitata, e lo scavo delle pance che regola i flussi fino al retrotreno è più evidente.
Tra le altre cose, non si può non sottolineare l’altra soluzione, sempre di scuola Red Bull, adottata all’esterno dei sidepod. Qui, Alpine decide di riproporre il taglio che ha rivoluzionato la stagione di Red Bull già a partire dai test in Bahrain. Il fine: gestire al meglio il flusso d’aria che dalla parte centrale della macchina va verso gli ingombranti pneumatici posteriori. La bocca delle pance e l’airscope sono molto simili, se non identici, alla progenitrice.
Passando all’avantreno invece, le cose cambiano. Il muso risulta infatti più appiattito, andandosi ad agganciare al primo elemento dell’ala anteriore. L’obiettivo è quello di favorire il passaggio d’aria verso i canali Venturi. Lo schema delle sospensioni non ha subito cambiamenti: push-rod sia davanti che dietro. Chiudendo l’analisi tecnica al posteriore, salta all’occhio una pinna di minori dimensioni e più ondulata.
Rosa e blu, Alpine riconferma il motivetto
A livello di livrea non ci sono cambiamenti radicali, se non un uso del carbonio, diventato ormai la prassi, nella parte superiore delle pance. La A523, per il bene del colore della griglia corrente di Formula 1, non abusa dell’incentivo a sverniciare parti su parti per guadagnare qualche grammo. Come l’anno scorso, il team di Enstone esordirà con la livrea full-pink in onore dello sponsor BWT, per poi passare a quella più formale grazie al ruolo preponderante del blu.
FONTE: f1ingenerale; Motorsport.com Italia