Dopo aver digerito il doppio out in Australia, in casa Alpine è tempo di voltare pagina e ricominciare dalle prestazioni più che dai risultati. Il team in questa fase iniziale della stagione ha potuto raccogliere poco nonostante le buone prestazioni della monoposto. In Australia l’ennesima riprova di una qualità che c’è ma che non si concretizza per un motivo o per un altro. L’incidente di Gasly e Ocon ha fatto calare le tenebre sulle ottime prestazioni del team molto vicino alla conquista dei doppi punti. Nonostante questo però il team – che ha saputo gestire anche le dinamiche difficili che entrano in gioco quando si verifica un incidente tra compagni di squadra – ha comunque voluto esprimere un parere positivo sul weekend, soprattutto dal punto di vista delle performance.
C’è margine di crescita
Il fatto che Pierre sia riuscito a tenere il passo di Sainz sulla Ferrari e che prima dell’incidente fosse saldamente in P5, grazie al suo ritmo, non può che essere un ottimo segnale per l’Alpine che ora spera di riprendere questo trend positivo a Baku, dopo questa lunga pausa. Pausa ancora più apprezzata visto il doppio incidente, che, oltre a pesare in ottica Budget Cap richiede la produzione di tanti pezzi di ricambio. “La pausa non era pianificata, ma è una pausa gradita sia per ottenere ampi pezzi di ricambio per auto, sia per quando portiamo sviluppi – afferma il Team Principal Otmar Szafnauer.
Pat Fry, capo tecnico della squadra francese, ha commentato le modifiche introdotte nel Gran Premio d’Australia. In particolare quella nella zona dell’Halo che “pur essendo una piccola parte dell’auto, ha effettivamente un impatto sulla parte posteriore dell’auto. Per gli standard normali, lo si potrebbe definire un piccolo passo avanti, ma non è insignificante”. Inoltre il team ha notato una buona correlazione tra i dati del simulatore e quelli visti in pista, a dimostrazione del buon lavoro di preparazione del team. “Ci sono alcune cose che stiamo ancora imparando a capire. Ma [i dati] sono molto simili a quelli che ci aspettavamo; quindi, speriamo che gli sviluppi più importanti siano ugualmente soddisfacenti. Quelli piccoli più piccoli stanno funzionando come previsto.“
Il piano degli sviluppi in Alpine, non prevede grandi pacchetti singoli ma aggiornamenti costanti, per migliorare passo dopo passo la vettura. Il prossimo step arriverà a Baku, e negli appuntamenti europei successivi.
La ricerca dell’affidabilità
Un altro tema che tocca un nervo scoperto dell’Alpine è quello riguardante l’affidabilità. Il team francese insieme alla Ferrari è quello che nel 2022 ne ha sofferto di più, per via della ricerca di una maggior potenza a discapito di una minor affidabilità dettata dal congelamento dei motori. Potendo intervenire solo sull’affidabilità l’Alpine è piuttosto soddisfatta della decisione che al momento sembra aver portato ai risultati sperati.“Abbiamo cercato di migliorare le prestazioni, perché poi si ha la possibilità di correggere l’affidabilità. Quindi è stata sicuramente la decisione giusta. Se non l’avessimo fatto, non saremmo dove siamo oggi, questo è certo. Il grosso dei problemi di affidabilità è ormai alle spalle. I principali che abbiamo avuto li abbiamo risolti, ma ci sono sempre piccoli inconvenienti qua e là, come per il telaio. Ma sì, tutti i problemi più gravi sono stati risolti”.
L’obiettivo, dopo il quarto posto in classifica costruttori dello scorso anno è quello di lottare per risultati più importanti, ingaggiare lotte con Ferrari, Mercedes, Aston Martin che sta facendo vivere ad Alonso – ex Alpine – una seconda giovinezza.
Fonte dichiarazioni: Motorsport.com