La stagione 2022 è ormai finita da tempo e quella 2023 è ormai alle porte. Con l’annuncio dell’Alfa Romeo, arrivato ieri è rimasto solo un team a dover ancora ufficializzare la data di presentazione della propria monoposto. La Ferrari si svelerà al mondo il 14 febbraio, nella speranza che si tratti di un “amore a prima vista”. La Red Bull, principale rivale della Rossa, presenterà invece prima di tutti, il 3 febbraio. Logico pensare che nasconderanno gran parte della vettura, mostrando solo la livrea.
Tra errori e rotture, il mondiale probabilmente è stato buttato
I protagonisti della scorsa annata sono sicuramente stati Red Bull e Ferrari, che hanno dato vita a battaglie che hanno fatto appassionare di nuovo milioni di tifosi. Come sappiamo, però, la Rossa di Maranello, tra errori dei piloti e degli strateghi passando per rotture delle power unit, pur avendo probabilmente la vettura più performante sulla carta, è riuscita a farsi sfuggire il mondiale che ormai manca alla scuderia italiana da ben 16 anni. Il progetto 675, stando alle ultime indiscrezioni, sembra andare nella direzione sperata e, forse, potremmo assistere ad una nuova battaglia. Magari anche con Mercedes nel caso ritorni a brillare.
E se nei costruttori si fosse arrivati in P3?
Alla fine, la Ferrari l’ha spuntata su delle frecce d’argento in continua risalita nell’ultima parte della stagione. Ma non conveniva finire in P3? Facciamo un passo indietro. La Red Bull, dopo lo scandalo Budget Cap, ha ricevuto una multa ed una diminuzione delle ore di utilizzo della galleria del vento e del simulatore CFD, tempo utilissimo per uno sviluppo efficiente della vettura. Sappiamo inoltre che, mano a mano che si scende nella classifica dei costruttori, il tempo a disposizione in queste strutture aumenta. Gli ingegneri di Maranello, quindi, avrebbero potuto pensare di terminare in terza posizione così da avere più dati su cui basarsi per migliorare la vettura dal punto di vista aerodinamico e del telaio e cercare di raggiungere la scuderia austrica.
Tuttavia, come in qualsiasi altra cosa al mondo, esiste “l’altra faccia della medaglia”. Arrivando più indietro, il team fondato da Enzo Ferrari avrebbe ricevuto meno soldi e questo avrebbe comportato ad una diminuzione del budget su cui lavorare (certo, sempre contando il tetto massimo).
Per gli uomini in casa Ferrari non sarà stata una scelta facile, ma i tifosi sperano solamente che sia stata presa la scelta migliore per il bene del team.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO