Dopo svariati cambiamenti negli equilibri delle scuderie Ferrari e Haas, i piloti Robert Shwartzman e Antonio Giovinazzi sono stati chiamati dalla Ferrari a ricoprire il ruolo di riserve per la stagione 2023 di F1.
Robert Shwartzman: i suoi impegni sicuri nel 2023
Robert Shwartzman, classe 1999, dopo due stagioni in Formula 2 e una come test driver per lo sviluppo delle auto, corre con licenza israeliana. Questo accade da quando la FIA ha impedito ad alcuni piloti di correre sotto bandiera russa. Provvedimento che ha escluso Mazepin, malgrado fosse disponibile a gareggiare sotto bandiera neutrale, come già aveva fatto nel 2021. Shwartzman, invece, è russo-israeliano, con il doppio passaporto. L’anno scorso ha preso parte alla prima sessione di prove libere. Grazie al doppio passaporto, di recente ha potuto fare un test per l’Indycar a Sebring, con Chip Ganassi Racing.
Non ci sono piani per lui nel 2023 con le Indycar. Di certo c’è il fatto che è stato chiamato a fare da riserva nei week end in cui Giovinazzi sarà impegnato con la WEC:
– Gedda: 19/03;
– Baku: 30/04;
– Barcellona: 04/06;
– Silverstone: 09/07;
– Interlagos: 05/11.
Antonio Giovinazzi in F1: una storia d’amore e d’odio
Antonio Giovinazzi, ventinovenne, di Martina Franca, è stato test driver per la Formula 1 nel 2017 e nel 2018, dapprima per Ferrari. Poi nel 2019 è diventato pilota ufficiale Alfa Romeo, in squadra con Kimi Räikkönen, fino al 2021.
Al termine del 2021, Giovinazzi è ridiventato test driver, per tutta la stagione 2022. Dopo un illusorio tentativo di ridiventare pilota a pieno titolo dal 2023 per l’Haas, è ridiventato test driver. Questo autunno ha infatti lottato per accaparrarsi la guida lasciata vacante a seguito del licenziamento di Mick Schumacher. A spuntarla è stato Nico “Hulk” Hülkenberg, ma il giovane pilota di Martina Franca è stato richiamato come riserva.
Le prospettive per il 2023
Antonio non è stato richiamato solo per stare “in panchina” durante la stagione di F1 del 2023, ma anche per correre nuovamente a Le Mans. Vi aveva partecipato per la prima volta in GTE per AF Corse nel 2018. “Spiaze” per tutte le sue vicissitudini, ma di sicuro anche quest’anno l’impossibile per dimostrare il suo valore al team Ferrari.
ARTICOLO DI CLAUDIA CAVENAGO
Fonte: Motorsport.com