Con l’arrivo di nuovi costruttori come Audi – che fornirà proprio una delle scuderie clienti del Cavallino – e il ritorno di Honda al tavolo delle decisioni, la Ferrari sa di doversi muovere in fretta, per non perdere il potere politico che già da diversi anni ha iniziato a protendere verso Red Bull e Mercedes anche grazie alle particolari doti politiche dei due team principal, Wolff e Horner. Il prestigioso marchio italiano, protetto in Formula 1 dal diritto di veto di cui gode dagli anni 80, ha espresso un “no” categorico verso la richiesta della Red Bull Powertrains, la divisione motoristica Red Bull, di avvalersi dei privilegi destinati ai nuovi Costruttori che entreranno dal 2026.
Si tratta nello specifico di concessioni per test e prove al banco. Tale privilegio secondo la Ferrari dovrebbe spettare solamente ai nuovi costruttori, come Audi, non a Red Bull che avrebbe continuato ad avvalersi dell’eredità lasciata da Honda dopo l’addio al Circus.
Ferrari dal pugno duro
Ferrari contro tutti. Questo è lo scenario che ancora una volta la scuderia di Maranello e la propria dirigenza, si trova di fronte. Non avendo firmato il verbale della riunione dei motoristi a novembre la Ferrari è stata esclusa dal meeting per definire le regole delle power unit 2026 dello scorso 15 dicembre. Nonostante abbia la possibilità di opporsi con il diritto di veto, la Ferrari avrebbe scelto la via del dialogo, a quella della coercizione.
Una spaccatura tra il team e la Formula 1 danneggerebbe l’immagine della serie e la stessa scuderia, che vorrebbe ottenere questa vittoria grazie al proprio valore politico e non “a tavolino” grazie ad un escamotage come il diritto di veto. Un diritto che l’ha resa diversa dagli altri costruttori, spettatogli di diritto data la solida presenza – anche in periodi non proprio floridi – di fronte ad altri costruttori entrati e usciti dal Circus, spesso sfruttato come pista di lancio per manovre di marketing.
Occhi puntati sui nuovi volti
La Ferrari sta attraversando una profonda rivoluzione, o meglio restaurazione viste le particolari avversità che ha affrontato in questi ultimi tre anni in cui ha dovuto recuperare terreno sugli altri due top team: Red Bull e Mercedes. Il secondo posto in entrambe le classifiche ottenuto in questa stagione non è stato un risultato abbastanza soddisfacente per dirigenza che ha deciso di affidarsi ad un nuovo team principal. Frédéric Vasseur, è l’uomo su cui, a partire dal 9 gennaio, saranno puntati gli occhi del mondo intero e proprio questo braccio di ferro tra Ferrari e Formula 1, sarà la prima vera difficoltà con la quale si scontrerà, e che servirà a far crescere la Rossa, al pari delle migliorie nell’affidabilità e nelle strategie. Perché politica e pista sono due mondi che, piaccia o meno, sono intrecciati.
Fonte: Motorsport.com