I disegni tecnici dei progettisti si sono già materializzati, i motori hanno fatto i primi chilometri al banco, e il Bahrain è sempre più vicino. La stagione pare finita ieri, eppure il circus non conosce la parola ‘vacanze’. Tutto è pronto, compresa la voglia dei piloti di bruciare l’asfalto. La Haas non è da meno, forte di risultati sorprendenti che fanno ben sperare per il 2023.
Dalle stalle alle stelle, il viaggio della Haas
La squadra statunitense aveva iniziato la scorsa stagione con un’iniziativa audace, puntando su Mick Schumacher e Nikita Mazepin. La scelta era di prospettiva, dando ad entrambi i piloti un anno per abituarsi alla massima serie, al fine di puntare sul 2022 per il rilancio. Il team è passato da un 2021 con zero punti nel taschino ed un’ultima posizione nei costruttori, ad un 2022 con 37 punti e un’ottava posizione in classifica. Complice il fatto di aver apportato un minimo di sviluppi – cosa non avvenuta l’anno prima -, e di aver riportato Magnussen al fianco del figlio del Kayser, la squadra non ha vissuto un 2022 al di sotto delle aspettative.
Occhi al 2023, si parte dalle line up
Il danese ha contribuito con più della metà dei punti (25), Mick invece, ne ha portati a casa 12. Non male per un pilota al secondo anno, tuttavia, la squadra ha scelto di metterlo da parte per far posto ad un ex pilota. Schumacher andrà in Mercedes come terza guida, e Nico Hulkenberg prenderà il suo posto. La scuderia di Kannapolis ritorna sui suoi passi puntando su una coppia esperta, segno che il denaro garantito da un buon piazzamento nei costruttori è preferito al ruolo di culla per un emergente.
Il tedesco uscente non ha fatto certo male, ma considerarlo al pari di altri nomi della stessa generazione è un errore. Mick ha dimostrato cattiveria ma anche pulizia nel corpo a corpo, basti pensare al duello contro Verstappen a Silverstone. Tuttavia, il numero 47 non ha lasciato in pace il portafoglio di Gene Haas, chiedendo fondi extra per i frequenti incidenti. La scelta di puntare su un veterano non è folle, anzi, potrebbe pagare se si sommano i potenziali risultati di Hulkenberg a quelli già buoni di Magnussen.
L’Haas-so nella manica
La scuderia non dorme, anzi, si mette avanti. Gli uomini di Steiner hanno già provveduto al primo passaggio chiave pre 2023: l’omologazione del telaio, di fatto dichiarando di aver iniziato a pensare al nuovo progetto con il dovuto anticipo. Insomma, la lotta nel centro classifica è sempre più serrata, e Haas non vuole farsi trovare impreparata.
Il vero asso nella manica, però, è un altro, ovvero il cuore della monoposto. Haas è cliente Ferrari, e stando alle ultime indiscrezioni, il motore modenese dovrebbe essere una ‘bomba’. Ciò che può giocare a sfavore della scuderia è un eventuale uscita del direttore tecnico Simone Resta, uomo di esperienza e spessore. Se però Steiner dovesse, nel caso, trovare una valida alternativa, potrà iniziare a sognare per il 2023, forte di una line up di esperienza e di una power unit più potente e affidabile.