Indiscrezioni, smentite, prese di posizione ed apparente tranquillità: questa la situazione fino ad oggi in quel di Maranello, dove molti avrebbero dato rassicurazioni sul futuro. È però giunta in questi minuti la conferma da parte della Scuderia Ferrari riguardante l’addio più importante, quello di Mattia Binotto. L’ormai ex Team Principal lascia la squadra, rassegnando le dimissioni, in cui aveva debuttato nel reparto motori della squadra test nel lontano 1995, e libera il posto per una sostituzione estremamente importante. Andiamo però con ordine.
Le indiscrezioni su Binotto e la smentita
Il 15 Novembre, appena entrati nell’ultima settimana di gara della stagione 2022, una notizia inizia a circolare sui social: Mattia Binotto sarebbe in procinto di essere licenziato e sostituito da Fréderic Vasseur, attualmente Team Principal di Alfa Romeo. Tutti i giornali e le pagine web si basano su un articolo di Gazzetta dello Sport a firma di Luigi Perna e Giusto Ferronato. Secondo tale articolo, il presidente di Ferrari, John Elkann, avrebbe deciso di dare un taglio alla gestione Binotto dopo una stagione nella quale la squadra aveva il potenziale per puntare al titolo. Il nome di Vasseur sarebbe una diretta conseguenza dell’ottimo rapporto che il francese avrebbe con i vertici di Stellantis, gruppo a cui appartiene il brand Alfa Romeo.
A seguito dell’aumento di tali rumors, Scuderia Ferrari si muove su tutti i social network per rilasciare un comunicato nel quale si rassicura sulla posizione di Mattia Binotto, asserendo che le speculazioni sul licenziamento sono “voci totalmente prive di fondamento”.
Il cambio di rotta e l’addio di Binotto
Qualcosa però cambia dopo l’ultimo Gran Premio di Abu Dhabi, dove comunque Ferrari non sfigura, partendo dalla seconda fila con entrambi i piloti e finendo seconda con Leclerc e quarta con Sainz, assicurandosi il secondo posto in campionato sia per la Scuderia che per il monegasco. Si parla di equilibri rotti, di gelo tra Binotto e Leclerc, di estreme difficoltà per l’ingegnere di Losanna nel farsi seguire dalla squadra sotto ogni punto di vista. Lo stesso team principal che alla fine ha annunciato le sue dimissioni. Questo il comunicato di Scuderia Ferrari:
“Ferrari N.V. (NYSE/EXM: RACE) (“Ferrari” o la “Società”) annuncia di aver accettato le dimissioni di Mattia Binotto che il 31 dicembre lascerà il suo ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari.
Ferrari, Vigna: “Ringrazio Mattia per tutto”
Benedetto Vigna ha commentato: “Desidero ringraziare Mattia per i suoi numerosi e fondamentali contributi nei 28 anni passati in Ferrari, e in particolare per la sua guida che ha portato il team ad essere di nuovo competitivo nella scorsa stagione. Grazie a questo, siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere il più importante trofeo nel motorsport. Tutti noi della Scuderia e nella più vasta comunità Ferrari auguriamo a Mattia tutto il meglio per il futuro“.
Mattia Binotto ha dichiarato: “Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro. Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni.”
Inizia ora il processo per identificare il nuovo Team Principal della Scuderia Ferrari, che dovrebbe concludersi nel nuovo anno.”.
Ed ora, cara Ferrari, che si fa?
La domanda è d’obbligo, viste le precedenti sostituzioni in seno alla Rossa che non hanno esattamente portato bene alla squadra. Come detto in una delle nostre live su Twitch, nel periodo tra il 1983 ed il 1999 – ovvero il digiuno di titoli costruttori tra Tambay-Arnoux e Schumacher-Salo-Irvine – Ferrari ha visto avvicendarsi sei team principal: Marco Piccinini (1978 – 1988), Pier Giorgio Cappelli (1988), Cesare Fiorio (1989 – 1991), Claudio Lombardi (1991 – 1992), Sante Ghedini (1992 – 1993) e Jean Todt, reclutato da Ferrari proprio per gestire la situazione in squadra. A Todt viene data fiducia e, con una profonda ristrutturazione ed un lavoro che portano Ferrari nuovamente alla vittoria di gare, poi di titoli mondiali.
Ciò che alla Ferrari moderna manca è proprio il dare fiducia in un’unica figura e vedere come la situazione evolve nel lungo termine. Dopo l’addio di Todt, Ferrari ha visto avvicendarsi Stefano Domenicali, Marco Mattiacci (durato da aprile a novembre 2014), Maurizio Arrivabene (sotto il quale i primi risultati hanno iniziato ad arrivare nell’ultimo periodo come Team Principal) ed ora Mattia Binotto, che paga forse uno scotto non indifferente visto l’inizio del mondiale.
Il dubbio però rimane: visto che la F1-75 era nata bene e si è arenata solo per la questione budget cap, perché non continuare con Binotto per almeno un altro anno e vedere il frutto del lavoro che, man mano, stava venendo fuori? Perché tagliarlo alla prima occasione utile – la fine della stagione – per lanciarsi con qualcuno di ignoto alla Scuderia e che potrebbe stravolgere tutto quel che di buono era stato fatto finora?
Ai posteri l’ardua sentenza. Per il momento, Ferrari saluta uno dei membri più longevi all’interno della squadra con i suoi 27 anni di servizio.
FONTE COMUNICATO: Scuderia Ferrari