In Brasile, prossima tappa del mondiale di Formula 1 2022 si disputerà l’ultimo weekend “sprint” della stagione. Interlagos, insieme Imola e Austria è stata scelta per ospitare il format della mini gara al sabato che assegna punti ai primi 8 classificati e inoltre stabilisce la griglia di partenza della domenica. Per alcuni aspetti team e piloti apprezzano questo format sperimentale che, dal primo anno di applicazione nel 2021, popola gli autodromi aggiungendo azione al venerdì. Tra le difficoltà oltre quelle logistiche, avendo meno tempo a disposizione e il calendario già piuttosto impegnativo, c’è anche quella di vedere una gara “castrata” dato che nessuno vorrebbe compromettere il weekend al Sabato prendendo rischi e lottando per una manciata di punti. Proprio di questo si lamenta il due volte campione del mondo Max Verstappen, che ha espresso il suo disappunto sul format sprint.
Per Verstappen il gioco non vale la candela
Nonostante i risultati straordinari ottenuti da Liberty Media c’è ancora qualche divergenza sul tema. Dopo le critiche arrivate dai tifosi anche i piloti si sono espressi sul format sprint, che nel prossimo anno coprirà ben 6 weekend su 24. Secondo Max Verstappen, sempre molto diretto nelle sue dichiarazioni, la sprint indurrebbe team e piloti ad un approccio troppo conservativo, per non rischiare un incidente che comprometterebbe la gara di domenica. Di fatto si perderebbe anche il senso delle qualifiche al venerdì, in cui la differenza molto spesso la fa proprio il pilota.
“Non mi piace questo tipo di format del weekend ” – ha detto Max Verstappen, che ha vinto le due precedenti sprint a Imola e in Austria. “Mi piace avere una sola sessione di libere e poi subito la qualifica, anzi credo che dal punto di vista del pilota sia un bene. Il problema è che ogni volta che disputo una sprint race per tutto il tempo mi dico ‘non fare danni, assicurati di rimanere tra i primi”, per cui non è proprio una gara.”
“Credo che dovremmo avere una gara senza vincoli per la griglia, e non capisco quale sia il problema perché abbiamo avuto così tante gare emozionanti che non è necessario aggiungere un terzo della distanza di gara. Nelle sprint race sono tutti super attenti perché se stai lottando per il terzo posto e hai un piccolo contatto, rischi di ritrovarti ultimo al via del GP, per cui non conviene e decidi di non rischiare. E questa per me non è una gara”.
Fonte dichiarazioni: Autosprint