Per certi versi la parola destino rappresenta una certezza, una cosa indelebile, e che fa parte della nostra storia, la nostra identità. C’è chi si trova su determinate strade, ma anche chi ne crea di nuove, a metà tra il destino e il cuore. Era destino che Federica Masolin, giornalista e conduttrice televisiva per Sky Sport Italia intraprendesse questa carriera?
Dalla sua storia, fatta di amore per lo sport sin da piccola, come sorta di attaccamento al padre e alla sua sfera di interessi, cosa che affascina ogni bambino, sembrerebbe di sì. Ma quello non bastava. Serviva inseguire il destino, sbatterci la testa, studiare e conoscersi, esplorando quel fiume in piena che aveva dentro. Federica ha capito cosa le piaceva fare sperimentando i vari percorsi, partendo da lontano, per poi trovarsi mano a mano tramite le sue innumerevoli esperienze.
Non c’è un’unica Federica, così come non c’è un unico sport che segue e di cui ama raccontarne i particolari.
Sky negli anni è diventata la casa dello Sport, con Federica nei panni di una straordinaria e vulcanica padrona di casa! Ha portato energia, testa e freschezza in un ambiente giovane, diventando anche un punto di riferimento importante per tutte le nuove generazioni, soprattutto di donne, ragazze che sentono dentro la stessa forza che ha portato Federica a muoversi con agilità e carattere in un ambiente prettamente maschile.
Determinazione, curiosità, umiltà, caparbietà, sacrificio e un pizzico di animo rock, questi sono gli ingredienti che Federica ama rimescolare a suo piacimento, nel lavoro così come nella vita.
In occasione di questo finale di mondiale di F1 abbiamo avuto l’occasione di farle qualche domanda, e anche di lanciare un guanto di sfida!
Federica siamo ormai nel finale di stagione, mi dai un aggettivo per descrivere quest’annata?
“Avrei voluto dirti combattuta, anche se fino a un certo punto lo è stata, in quanto il dominio di Max è stato… inaspettato! Quindi dai ti dico: combattuta, dominata e inaspettata”.
La crescita di Max
Dominio nell’ultima parte di stagione da parte di Max Verstappen: dove ti ha realmente stupito?
“Nella maturità che ha avuto nell’approcciare la stagione. È stato sempre super lucido e ha avuto la capacità, che fino all’anno scorso in realtà possedeva poco, di saper aspettare. Anche quando la Ferrari gli era davanti, magari il sabato, è sempre stato super attento e perfetto nel giorno più importante. Credo che lo switch mentale che ha fatto sia stato davvero molto forte”.
Quanto ha inciso secondo te la lotta dello scorso anno con Hamilton?
“Moltissimo. Credo che lui debba molto a Hamilton: la lotta dello scorso anno gli ha davvero insegnato molto, sotto tanti punti di vista. A livello mentale e di pressione una sfida del genere, che riesci anche a portare a casa, aiuta in una maniera incredibile”.
Venendo invece alla Ferrari: come ti spieghi quanto accaduto in Messico?
“È molto difficile da capire. Bisogna però sottolineare e prendere atto che la Ferrari è riuscita a colmare il gap con gli avversari. Ha una macchina davvero molto interessante: parliamo di una vettura che, fino a una certa parte di stagione, ha fatto vedere di essere molto veloce e competitiva su ogni tipo di pista. Il numero di pole lo dimostra e forse, considerando le gare, è inevitabile che bisognerà lavorare sull’affidabilità e capire dove lo sviluppo può fare la differenza”.
Il caos scaturito dal budget cap
La situazione più intrigante e che ha scaldato nelle ultime settimane il paddock è legata al budget cap: come valuti la sanzione data alla Red Bull?
“Faccio una premessa: mi piace vivere di sport e, un po’ come tutti noi amanti del motorsport, quando subentra la politica ci annoia. È pur vero che la cronaca ci porta a commentare questo tipo di situazioni: mi piace molto pensare che uno dei principi fondamentali dello sport sia la lealtà. Proprio per questo mi sono piaciute tanto le parole di Toto Wolff e Mattia Binotto che hanno risposto seccamente che non andrebbero volutamente a sforare il budget perché rappresentano un brand che porta avanti valori legati a uno sport che fa, di tali valori, il suo punto forza. Non posso però negarti che mi dispiace sempre quando si parla di un titolo macchiato da una situazione che, francamente, poteva essere tranquillamente evitata”.
Il ruolo della FIA
Secondo te come si è comportata la FIA durante questa stagione?
“Ha gestito la situazione come ci aspettavamo. Purtroppo quando ci sono situazioni così grandi cerchi di trovare un compromesso per evitare le vie legali e per evitare che venga rovinata l’immagine di questo meraviglioso sport. Il rischio più grande è questo: disaffezionare le persone perché le regole sono troppo difficili da comprendere, o che un titolo deciso l’anno scorso possa tornare in ballo l’anno successivo; mi sembra assolutamente insensato. Mi piacerebbe per questo avere da parte della Federazione più tempestività: l’analisi sul bilancio stagionale dei team deve essere fatta prima dell’ultima gara o comunque il mese dopo la chiusura della stagione. Immaginate se ci dovessimo ritrovare l’anno prossimo a parlare ancora di un team che quest’anno non ha rispettato il budget… provocherebbe un danno incredibile a tutto, e in primis alla Formula Uno”.
Situazione sicuramente non facile, in cui il più grande sconfitto(nei vincitori) non può che essere Verstappen…
“È vero. Tra l’altro, in questa situazione, il pilota mi sembra davvero l’unica figura inappuntabile. Non è bello pensare di essere ricordato come ‘il campione con il punto di domanda’ o con quel dubbio legato… a cosa? Non lo sapremo mai perché una volta ti dicono il catering, una volta le accise. Ma alla fine anche tirare l’acqua al proprio mulino fa parte dello sport”.
Testa alla prossima stagione, anche se…
E a noi che amiamo lo sport piace anche sognare. Se ti dico lotta a tre il prossimo anno, tra Ferrari, Red Bull e Mercedes, ci credi?
“Mi piacerebbe da pazzi. Vorrei vedere Hamilton lottare per l’ottavo titolo, perché sarebbe davvero una bella prova dopo un anno in cui si è messo a disposizione del team per sviluppare una macchina che sta facendo vedere di essere comunque competitiva. Chiaro che la Red Bull parta con i favori del pronostico, ma è inutile dirti quanto mi piacerebbe vedere la Ferrari in lotta per il titolo con la loro incredibile coppia piloti. Gli elementi però ci sono tutti: già mi piacerebbe iniziasse la nuova stagione!”
Venendo invece alla stagione che avete raccontato: quale weekend vissuto nel paddock ti ha emozionato di più?
“È difficilissimo dirlo. Amo il Canada e quest’anno tornarci dopo due stagioni è stato proprio bello: è un paddock che amo e la pista mi piace tantissimo. Ma anche andare a Miami è stato incredibile… per non dirti Monza con il pubblico, che roba!”
Chiusura di una stagione perfetta
Al termine di un’annata è tempo di fare, per tutti, un po’ di bilanci, anche per il team F1 di Sky che mai come quest’anno ha ottenuto numeri giganteschi. La stagione 2022 della Formula 1 infatti ha già battuto tutti i record di ascolti: in Italia quest’anno si registra una crescita del 14% di audience media nei GP in orario pomeridiano/serale rispetto alla stagione 2021 e il Gran Premio dell’Arabia Saudita dello scorso marzo è stato il GP più visto nella storia della pay tv italiana, con 1 milione 937 mila spettatori medi. Inoltre, su Sky e TV8, il Gran Premio d’Italia di Monza di settembre è stato visto da 4 milioni 781 mila spettatori medi con il 39,9% di share.
Federica, se ti leggo questi dati come reagisci?
“Pelle d’oca! Mi emozionano davvero tanto. Adoro vedere che la Formula Uno finalmente non è più visto come quello sport fatto solo di tecnici o per ingegneri. Mi fa piacere quando vedo le piste piene di bambini, di ragazzi e soprattutto di ragazze! Sono sempre tantissime che mi scrivono sui social e affermano di voler lavorare in questo mondo, perché hanno capito che non è solo un posto per ipertecnici o solo per gli uomini, ma che può essere raccontato anche con un pizzico di leggerezza. È un mondo che sta diventando sempre più accessibile e questo lo si deve anche a Formula Uno, con il lavoro eccezionale di Stefano Domenicali”.
Venendo al FantaF1, non hai un compito facile: quali pilota vedi più in forma per il finale di stagione?
“E’ davvero difficile. Per il Maso team ti dico: come possiamo non puntare su Leclerc, ma occhio a Sainz che dovrebbe montare una nuova power unit in Brasile e può regalare tanti sorpassi. Da prendere assolutamente Lewis Hamilton, perché cercherà in ogni modo di vincere almeno una gara. Poi prendo Fernando Alonso, che dopo il ritiro in America è pronto a riscattarsi… e per i punti dell’ultimo posto ti dico Latifi, ma lo faccio davvero con tanto affetto”.