La notizia di giornata è arrivata. La FIA e la Red Bull hanno annunciato di aver trovato un accordo sulla questione budget cap. Come si sa, la Federazione aveva comunicato che la Red Bull non ha rispetto il budget cap del 2021, superando il tetto massimo di spesa di 145 milioni di dollari. In base a quanto raccontato dalla FIA, Red Bull non ha però superato il 5% di tale budget, spendendo circa 2,2 milioni di dollari in più. Christian Horner si è espresso in una lunga disamina del caso e delle motivazioni che li hanno portati ad accettare la sanzione della FIA.
Arrivano le sanzioni della FIA
Dopo un bel po’ di trattativa, è arrivata nel pomeriggio(mattinata messicana) l’ufficialità che ha sancito l’accordo tra la FIA e il team di Milton Keynes. Secondo quanto specificato dalla Federazione, nell’Accepted Breach Agreement(ABA) trovato con Red Bull, la scuderia austriaca dovrà pagare una multa di 7 milioni di dollari e subire una riduzione del 10% dei tempi di sviluppo della vettura.
Horner: “la FIA a Giugno non ci ha detto nulla”
Al termine di tale notizia è intervenuto, in una conferenza stampa organizzata, il team principal della Red Bull Christian Horner che si è espresso così sulla vicenda. Il primo tema ha riguardato il processo per arrivare alla sanzione. “A giugno la FIA ha esaminato i libri contabili e non ci ha detto nulla” – ha esordito Horner. “Le prime indicazioni le abbiamo ricevute ai primi di settembre. Ci sono stati chiesti chiarimenti su valutazioni preliminari. Abbiamo risposto sui 13 punti che ci erano stati indicati e pensavamo di aver dato le informazioni richieste. Quando siamo arrivati a Singapore eravamo sorpresi e shockati nel sentire tutte le insinuazioni. Non sappiamo da dove siano uscite le cifre che hanno indicato gli altri team. Noi siamo stati estremamente aperti con la FIA e pensavamo di aver risposto. Ovviamente siamo al primo anno di questo processo. Era nuovo per noi e per loro. Ci aspettavamo di affrontare un processo di revisione“.
La doccia fredda
Il momento della comunicazione della violazione, Horner lo ha vissuto così: “Il 9 ottobre, 90 minuti dopo che Verstappen aveva vinto il campionato piloti a Suzuka, sono stato informato che effettivamente eravamo in violazione del regolamento per 1.8 milioni di sterline. Eravamo sorpresi, pensavamo di aver risposto a tutti i punti. A quel punto siamo stati invitati ad entrare nell’ABA. Pensavamo che in questo modo la situazione si sarebbe potuta risolvere velocemente. Abbiamo interagito con il panel amministrativo e abbiamo condiviso opinioni sui vari argomenti rilevanti. La FIA ha accettato che ci fossero argomenti attenuanti”.
“Avevamo pagato troppe tasse all’interno del tetto. Avremmo risparmiato 1.4 milioni di sterline legate alle tasse. Come ha detto la FIA nel comunicato stampa la violazione effettiva è di poco superiore alle 400mila sterline. Parliamo di violazione ben inferiore all’1% del Cap“.
La presa di coscienza sulle sanzioni
La decisione finale è slittata a questa settimana per via dell’evento che ha toccato profondamente la Red Bull nel weekend di Austin ovvero la morte del fondatore Dietrich Mateschitz. “La discussione sulle sanzioni è andata avanti e si è interrotta solo momentaneamente per la morte di Mateschitz. All’inizio di questa settimana siamo arrivati alla definizione di sanzioni rilevanti, a livello sportivo e finanziario. Si parla di 7 milioni di dollari, che è un’entità enorme di denaro, che dovremo pagare entro 30 giorni. Ovviamente poi la penalità draconiana è quella sportiva. Si parla di una riduzione del 10% sulla nostra capacità di utilizzare la galleria del vento e i nostri strumenti per lo sviluppo aerodinamico. Lasciatemi dire che la penalità ricevuta è enorme. Qualcosa che può portare mezzo secondo o un secondo di perdita cronometrica e segnerà sviluppo della nostra macchina“.
“Vincendo il campionato costruttori siamo vittime del nostro stesso successo. Abbiamo già riduzione una prevista dal regolamento infatti di 5%. Complessivamente, per chiarezza, avremmo il 15% in meno di tempo in galleria del vento rispetto al 2° nella classifica costruttori e il 20% in meno rispetto al 3° classificato. Questo 10% avrà impatto nella nostra capacità di esprimerci in pista il prossimo anno“.
Horner: “Ne soffriremo nel 2023”
“Si è parlato dei costi catering. Pensavamo che fossero esclusi. Per mettere tutto in contesto: quando abbiamo presentato il nostro documento eravamo sotto di 3.7 milioni di sterline rispetto alla soglia. Il catering alla Red Bull è sempre stato fornito come beneficio per chi lavora con noi. Bevande e cibo gratis sono sempre stati forniti. Ritenevamo che fosse un costo che poteva essere escluso. La FIA aveva punto di visto diverso“.
Nonostante la pena sia stata severa secondo Horner, protrarre le discussioni non avrebbe portato a un risultato diverso, quanto piuttosto peggiorato la situazione. “Perché l’abbiamo accettata? Se avessimo tirato per le lunghe il processo amministrativo ci sarebbero potuti volere mesi e, oltre a questo, l’ICA avrebbe potuto richiedere altri mesi. Ci sarebbe potuto volere un periodo di 12 mesi per chiudere la questione. Vista la quantità di speculazioni e cecchinaggi che si sono susseguiti, abbiamo ritenuto che fosse nell’interesse di tutti chiudere i conti. Accettiamo le penalità. A malincuore, ma le accettiamo“.
Fonte dichiarazioni: Formula Passion