Dopo un spaventosa impennata con la sua macchina è tornato a terra, ha colpito un muro, pensando “ok mi dovrò ritirare”. Poi la sosta disperata ai box per una nuova ala anteriore forse perché ancora carico di adrenalina. Ha ripreso la corsa dalle posizioni più arretrate concludendo la gara al settimo posto nonostante l’incidente. A fine Gran Premio, ad Austin, Fernando Alonso, appoggiatosi sulla gomma anteriore della sua monoposto ha realizzato tutto. Ha realizzato di aver compiuto l’ennesima impresa, di essere stato miracolato per il rischio corso. Di avere probabilmente la macchina più resistente del paddock.
C’era una cosa che non sapeva e che proprio non avrebbe accettato: la resa. E questa gli è stata imposta a fine gara per via di una nota della FIA indirizzata a Fernando e all’Alpine. Una nota su una questione sollevata dalla Haas, che ha portato ad una sentenza pesante: 30 secondi di penalità sul risultato finale, non potendo comminare direttamente uno Stop&Go di 10 secondi, e dunque nessun punto per Fernando. La questione, ha visto subito le proteste di Alpine, che con caparbietà ha trascinato la Haas e la FIA sul tavolo delle discussioni fino al giovedì del GP di Città del Messico. Il tema della discussione? Protestare sul fatto che Alonso in gara, o in parco chiuso non abbia ricevuto alcuna comunicazione e che la Haas abbia presentato un ricorso oltre il limite di tempo concesso. La FIA ha però deciso, e il risultato è decisamente sorprendente!
L’attacco alla FIA
La Haas aveva presentato un reclamo sostenendo che Fernando non avrebbe dovuto correre con una macchina che non rispettasse gli standard di sicurezza, per via di uno specchietto, danneggiato nel contatto con il muro, volato poi via dopo qualche giro. La Haas ha protestato anche contro un episodio riguardante Perez e un pezzo d’ala volato via. Il team ha deciso di intervenire a causa delle ripetute penalità ricevute dai propri piloti, in situazioni simili.
Il nodo della situazione è che la FIA casa sempre in fallo su qualcosa, inoltre si dimostra incoerente in molte situazioni. La questione dello specchietto di Alonso era stata segnalata proprio dalla Haas, in gara. Tuttavia nessuno dalla direzione gara ha chiesto al team di fermare la vettura e rimuovere lo specchietto per rimetterla in sicurezza. La FIA ha deciso di intervenire solo dopo il reclamo della Haas, a fine GP. Lo stesso Alonso ha messo in discussione il processo decisionale dei commissari e la relativa incoerenza in diverse occasioni quest’anno.
La protesta di Alpine
L’Alpine ha sottolineato il fatto che la protesta della Haas sia stata pubblicata dopo la scadenza del limite di tempo consentito. Il team francese ha inoltre lamentato un’incoerenza riguardo a quanto successo con Perez, dato che il messicano ha percorso alcuni giri con un alettone anteriore danneggiato, parte del quale è poi si è staccato dopo qualche giro. La lotta per il 4° posto con McLaren è ancora accesa in casa Alpine. Con pochissime gare al termine anche una manciata di punti è importante. L’Alpine, e Alonso sono stati da subito molto duri e chiari con la Federazione.
“È un giorno importante per lo sport poiché questa decisione dirà se stiamo andando nella giusta direzione” ha scritto Fernando su Instagram, circondato da affetto e stima per l’impresa di Domenica.
Tuttavia ricorrere a quasi una settimana dal Gran Premio ad un’ulteriore revisione del caso e una ri-assegnazione dei punti non è nello spirito della FIA tantomeno nel modus operandi, che francamente è difficile da comprendere.
La svolta: Alonso tiene la P7
Nessuno se lo sarebbe aspettato ma l’Alpine è riuscita nell’impresa di farsi riconsegnare il settimo posto di Fernando Alonso. Il che vuol dire che la classifica finale iniziale verrà ristabilita, modificando dunque il risultato sportivo. La protesta dell’Alpine appena un’ora prima della decisione finale era stata in realtà rigettata dalla FIA. In risposta, dunque l’Alpine ha chiesto un “diritto di riesame” della decisione dei Commissari Sportivi – che è loro consentito fare purché entro 14 giorni dal termine della competizione in questione.
L’appello ai commissari ha dato i suoi frutti. Questi hanno affermato di essere preoccupati per il fatto che ad Alonso sia stato permesso di rimanere in pista con lo specchietto in quelle condizioni, e “raccomanda vivamente di mettere in atto procedure per monitorare tali questioni” e di segnalarle subito alle squadre.
I commissari hanno anche aggiunto: “Sappiamo anche che il presidente della FIA ha avviato una revisione sull’uso della bandiera nera e arancione“.
Alpine ringrazia
L’Alpine può dirsi più sollevata di non dover portare ancora più avanti questa discussione, e di non aver scoperchiato quello che Alonso ha definito in conferenza stampa come un “vaso di Pandora”. “Il team BWT Alpine F1 ringrazia gli steward della FIA per essersi riuniti e per aver raggiunto una conclusione positiva sulla questione che ha coinvolto la vettura n. 14 del Gran Premio degli Stati Uniti dello scorso fine settimana. Il team accoglie con favore la decisione presa dai suddetti commissari, per cui la vettura n. 14 ripristina il suo settimo posto finale e sei punti dalla gara.” si legge sul profilo twitter dell’Alpine.
“Non vediamo l’ora di continuare il nostro lavoro di collaborazione a fianco della FIA per garantire che lo spettacolo delle corse sia mantenuto alla massima qualità. La squadra ora non vede l’ora di gareggiare questo fine settimana al Gran Premio di Città del Messico.”