Almeno 26 giri, con 2 stint di qualifiche e 2 di long run. Questo il quadro con il programma richiesto da Pirelli per le prove dei pneumatici 2023 nelle FP2 ad Austin. Un programma intenso, con una sessione di 90 minuti, per testare i prototipi delle mescole 2023 e non solo. Conseguenza di un calendario fitto, che non concede ulteriori giorni per fare questi test. Una sessione diversa, alla cieca per team e piloti, ma in cui abbiamo visto per la prima volta le vetture scendere in pista in condizioni di carico simili, dettate da Pirelli. Cosa che solitamente non accade dato che ogni team decide il proprio programma. Tuttavia non conoscendo le mescole è impossibile parlare di prestazioni.
Una sessione anomala
C’è però un’eccezione. I 5 piloti che nelle FP1 hanno ceduto le monoposto a degli esordienti, o gli aspiranti tali, hanno potuto recuperare il programma perso nella prima sessione. Leclerc, Ricciardo, Latifi, Bottas e Magnussen hanno avuto 35 minuti di tempo da poter utilizzare con set di gomme 2022 per preparare il weekend di gara. Passando solo dopo al programma dei run di 7/8 giri con mescole differenti. Un vantaggio non da poco se si considera che team come Red Bull, Mercedes hanno avuto a disposizione i dati di una sola sessione. I 3 piloti più veloci sono stati proprio alcuni dei 5 che non avevano girato nella prima sessione. Di questi 5 però Latifi e Magnussen sono scesi in pista solo per completare il programma con le prototipo.
Le FP2 ad Austin si concludono con il miglior tempo di Charles Leclerc con le medie, seguito da Valtteri Bottas e Daniel Ricciardo, con le soft 2022. Ricordiamo che il monegasco, anche se ancora non è arrivata l’ufficialità, nel corso del weekend monterà una nuova power unit il che lo porterà a prendere una penalità in griglia domenica. Stessa sorte per Perez e Zhou, con cambi però già ufficializzati. A comando nel gruppo dei “prototipi” c’è un’altra Ferrari, quella di Carlos Sainz seguito da Mick Schumacher, Lando Norris e Max Verstappen.
Mercedes ala illegale?
Mentre si consumava l’incontro tra Christian Horner-Ben Sulayem per chiarire la questione Budget Cap nel quale è inciampata la Red Bull, nel paddock si è tornato a parlare della Mercedes e di ali illegali, quasi per par condicio.
La Mercedes è scesa in pista con delle novità al fondo ma non ha potuto utilizzare l’intero pacchetto previsto per Austin. L’ala anteriore aggiornata portata da Mercedes con degli interessanti deviatori di flusso è svanita come una una nube di polvere e non verrà utilizzata nel corso del weekend. La specifica è stata infatti giudicata “non conforme ai regolamenti”, per via dei cinque supporti in carbonio trasformati in deviatori di flusso. Un giallo che è iniziato dalle voci circa un’unica specifica di ala – per l’intero weekend – portata in pista, per poi concludersi con la soluzione del mistero: la FIA l’ha reputata illegale. Un intoppo che potrebbe compromettere la caccia alla prima vittoria stagionale per la scuderia della stella.