Mentre nel paddock di Austin lo scenario si fa sempre più simile a quella di un racconto alla Captain America Civil War per via dello scandalo Red Bull-Budget Cap la pista torna grande protagonista con le FP1. Sul tracciato americano coglie il miglior tempo Carlos Sainz seguito da Max Verstappen, leader indiscusso di questo mondiale, fresco di titolo mondiale ottenuto a Suzuka, nella confusione più totale. Ultimo gradino del podio occupato da Lewis Hamilton, a soli due decimi dalla Red Bull con la Mercedes W13 aggiornata a caccia della prima vittoria in stagione.
Un lavoro piuttosto concitato visto che le FP2 di 90 minuti saranno dirette da Pirelli per prove sulle specifiche 2023. Fatta eccezione per i piloti titolari che non hanno girato nelle FP1 e che avranno circa 35 minuti per testare la vettura in funzione del Gran Premio nelle FP2. In questa sessione Ferrari, Red Bull e Mercedes si sono messe in mostra da protagoniste assolute, con Sainz che ha utilizzato la prima parte per lavorare sul giro secco chiudendo nel finale con un programma con più carico di carburante per un lavoro più o meno completo.
Proprio Sainz può essere la sorpresa positiva del weekend dato che avrà strada libera domenica per via di alcune penalità che delineeranno il quadro della griglia di partenza. L’altra Ferrari, eccezionalmente nelle mani di un pilota non titolare, si qualifica come la migliore delle “altre” affidate a giovani piloti. Buoni anche i feedback dell’Aston Martin che ha chiuso con Stroll in quarta posizione e Vettel in decima.
Tanti volti nuovi, o quasi
Nella cornice a stelle e strisce sono tanti i piloti finiti sotto i riflettori nel corso delle FP1. Stelle emergenti, a un passo dall’esordio in F1 o a un passo dal ritorno. Nel tabellino compaiono ben 5 nomi di piloti non titolari, per via delle due sessioni di libere che ogni team deve obbligatoriamente riservare a rookie nella stagione 2022. Il fatto che ce ne siano così tanti simultaneamente è dettato principalmente dal fatto che di weekend di gara ne sono rimasti ben pochi.
In particolare sono scesi in pista: Robert Shwartzman, sulla Ferrari F1-75 in prestito da Charles Leclerc; Logan Sargeant sulla Williams; il pilota Indy Alex Palou a bordo della McLaren di Ricciardo; Theo Pourchaire in casa Alfa Romeo e l’unico outsider di questo bel poker, ovvero Antonio Giovinazzi, autore di un avvio di sessione drammatico dopo essere finito contro le barriere. L’impatto non è stato forte quanto piuttosto le sollecitazioni alla frizione per liberarsi dalle barriere, cosa che ha costretto il pilota italiano al ritiro anticipato con poche briciole.
Giovinazzi ha già avuto l’occasione di fare una sessione di prove libere a Monza sempre con il team americano che forse ha voluto mettere un po’ di pressione a Mick Schumacher destinando due sessioni oltre quelle ai giovani rookie, ad Antonio. I sedili liberi al momento sono solo due: quello in casa Haas e in casa Williams, che ha deciso di interrompere la sua breve ma intensa relazione con Nicholas Latifi dal 2023.
Arrivano le prime penalità
Per Austin è prevista un’altra carrellata di penalità e i primi indizi ufficiali ci arrivano nel corso delle FP1. Sergio Perez e Zhou Guanyu dovranno scontare una penalità di 5 posizioni per la sostituzione dell’ICE. Ci si aspetta inoltre una comunicazione anche per quanto riguarda Fernando Alonso e Charles Leclerc, che dovrebbe montare l’unità numero 6 sulla sua F1-75, con la specifica vecchia, incorrendo in una o più penalità.