Lo sapevano tutti già da tempo, ma ora è ufficiale: Max Verstappen è il campione del mondo 2022! Per il secondo anno consecutivo l’olandese riesce a imporsi con la sua Red Bull e lo fa a ben quattro gare dalla fine della stagione. L’avversario è cambiato (Ferrari e Leclerc sono subentrati a Mercedes e Hamilton) ma il risultato per Max è rimasto lo stesso e il suo 2022 è stato ancora più dominante. Andiamo a riviverlo.
Un inizio complicato
La stagione del campione del mondo parte male, con una vittoria e due ritiri nelle prime tre gare. Nel round inaugurale in Bahrain, dopo essersi qualificato secondo alle spalle di Leclerc, l’olandese viene tradito dall’affidabilità della sua nuova RB18 a pochi giri dalla fine.
A Jeddah, dopo essersi qualificato solo quarto in griglia, Verstappen riesce a vincere davanti al monegasco. A Melbourne, però, si deve arrendere a un altro problema meccanico e scivola in sesta posizione nel campionato piloti.
Tre su tre
Nelle tre gare successive, però, le sorti del numero 1 migliorano, anche grazie a circostanze favorevoli. Imola è il turning point della stagione. In casa della Ferrari, Max fa bottino pieno con pole e vittoria di sprint race e gara domenicale.
Nello stesso weekend, Leclerc fatica e arriva solo sesto dopo un errore: il gap da 46 punti si assottiglia a 27. A Miami Leclerc non riesce a difendere la pole e Verstappen conquista un’altra vittoria grazie alla velocità sul dritto della sua Red Bull. Nel weekend successivo a Barcellona avviene il sorpasso mondiale.
Leclerc ottiene di nuovo la pole e tenta la fuga mentre Max fatica e viene passato da Perez e Russell dopo un’uscita di pista. Poi cambia tutto. Il motore della F1-75 numero 16 tradisce il monegasco e Verstappen coglie un altro successo andando in testa al mondiale: 110 punti a 104.
L’allungo
Dopo un terzo posto che sa di vittoria a Montecarlo (Leclerc finisce quarto su una pista dove avrebbe dovuto dominare), Verstappen torna a vincere a Baku e in Canada. Il campione del mondo in carica allunga così a ben 49 punti su Leclerc, scivolato terzo nella classifica piloti.
Le successive due gare sono complicate ma Verstappen può vedere comunque il lato positivo. A Silverstone una foratura lenta gli impedisce di lottare per la vittoria, relegandolo ad un misero settimo posto finale. Il rivale Leclerc, però, dopo essere stato al comando della corsa per la maggior parte del tempo termina solo quarto a causa di una scelta strategica sbagliata da parte del muretto Ferrari, guadagnando solo sei punti sull’olandese.
In Austria, in casa della sua Red Bull, Verstappen ottiene la pole e vince la sprint race ma in gara è frenato dall’alto degrado delle sue gomme e termina secondo alle spalle di Leclerc. I punti guadagnati dal monegasco sono di nuovo sei, ma il risultato per l’olandese è comunque positivo, complice la vittoria al sabato.
Cinque di fila
Dopo due vittorie di fila, la Ferrari può approfittare di altre due gare teoricamente a proprio favore e fare quattro su quattro nel mese di luglio. In Francia, però, Leclerc va a muro dopo essere stato in testa per tutta la gara. E al successivo appuntamento in Ungheria la sfortuna e la strategia impediscono alla Rossa di vincere di nuovo.
A trarne vantaggio è ancora Verstappen, che chiude la prima parte della stagione con altri due successi. Tornati dalla pausa estiva, il numero 1 continua il proprio momento di forma dominando a Spa-Francorchamps e vincendo anche in Olanda e a Monza. Il gap nei confronti di Leclerc supera ora i 100 punti e Max vede il secondo alloro sempre più vicino.
Sigillo mondiale
Dopo la gara più difficile dell’anno a Singapore, conclusa con un misero settimo posto dopo l’ottavo tempo in qualifica, si arriva in Giappone. Max può già chiudere i conti iridati se ottiene 6 punti in più del compagno Perez e 8 in più di Leclerc.
Al sabato l’olandese ottiene la pole davanti a Leclerc e alla domenica la gara si disputa sotto una pioggia torrenziale. Al termine della gara, Max viene incoronato campione del mondo dopo che Leclerc viene penalizzato di cinque secondi per aver tagliato l’ultima chicane, scendendo da secondo a terzo.