Il motorsport, a ben vedere, si discosta lievemente da quelli che sono gli sport più “comuni”. La componente del rischio è parte integrante delle competizioni motoristiche, la paura è un ostacolo difficile da sormontare, e la pressione è una palla al piede per molti. La competizione è estremamente serrata, e il tempo per pensare e fare calcoli quando si strappa l’asfalto a velocità criminali è ridotto ai minimi termini.
Gli occhi addosso si scorgono ad ogni angolo, e la necessità di buttarsi in questo mondo sin da piccoli rende il tutto più angosciante e affascinante. Ad essere chiamati a svolgere un lavoro che non fa per molti ci sono loro, i piloti. Uomini sul filo del rasoio, schiavi di una passione sanguigna, paladini di un compito incomprensibile ai più. Sacrificio ed ossessione sono le parole d’ordine se si vuole anche solo sperare di potere, un giorno, arrivare sotto gli occhi di tutti.
Pilota lo è Andrea Kimi Antonelli, classe 2006. Il giovane bolognese corre da quando aveva sette anni, catapultato nel mondo delle quattro ruote da una famiglia che parla in modo tutt’altro che maccheronico la lingua dei motori.
Nei kart ha imposto la sua presenza, e solo l’anno scorso ha debuttato sulle monoposto a ruote scoperte. Pochi sono i mesi che gli ci sono voluti per far capire che il trend egemonico del periodo kartista non si è certo affievolito, anzi. Kimi è attualmente in testa sia al campionato di Formula 4 italiano che tedesco. Per dare un’idea delle sue prestazioni, è arrivato, nel campionato italiano, sul gradino più alto del podio per ben nove volte su quindici gare disputate. È l’unico pilota della sua classe d’età ad essere stato scelto dall’accademia Mercedes: il Mercedes Junior Team. Probabilmente, sarebbe bastata solo quest’ultima frase per fare giustizia a questo astro nascente tutto italiano.
Noi di FantaF1 abbiamo avuto l’onore di intervistarlo, per sviscerare temi complessi quali la pressione, gli errori, e per lanciare uno sguardo al futuro che chissà, magari un giorno, potrebbe vedere Kimi Antonelli esordire in Formula 1.
L’importanza della forza mentale secondo Kimi
Guardando alla tua stagione e vedendo che sei stato spesso in testa e ti sei trovato nel ruolo di chi gestisce chi è dietro di sé, qual è il tuo rapporto con la pressione e come la gestisci?
“Credo che un po’ tutti soffriamo la pressione. Quando ho iniziato con le prime gare in macchina ne soffrivo abbastanza e facevo molti errori. Credo però che ogni gara ho imparato a gestirla sempre di più. Devo dire che tuttora, in certe occasioni, ne soffro un po’, soprattutto quando capita di faticare nel trovare il setup, e cerco di tirare fuori di più dalla macchina, certe volte un po’ troppo sentendomi obbligato a colmare una mancanza. Però la pressione sto imparando a gestirla, soprattutto con l’esperienza, cruciale in qualsiasi sport. Dopo tutte queste gare di formula 4 disputate sto imparando a governarla”.
Cosa ti ha aiutato oltre all’esperienza nel gestirla?
“Soprattutto il supporto dei genitori, del team stesso, e della Mercedes. Questo, oltre all’esperienza, ha aiutato e sta aiutando tuttora“.
La svolta di Kimi
Tornando un po’ indietro negli anni, che cosa vuol dire per un ragazzino di 12/13 anni essere uno dei pochi prescelti da una squadra come Mercedes, in un periodo in cui vinceva tutto in Formula uno?
“Penso che sia bellissimo, perché non è una cosa che capita spesso. Io mi ritengo molto fortunato per questo, anche perché credo che ci siano altri piloti che lo meriterebbero. Non dico che non me lo meriti, ma riconosco di essere stato fortunato. Anche se all’inizio sentivo più pressione, perché essere sotto un’accademia fa si che ci siano più occhi puntati su di te, credo che soprattutto adesso ti confidi molto, perché sai di essere in mani giuste, e se fai tutto bene puoi arrivare in alto“.
Da quel momento il tuo approccio è cambiato?
“Devo dire che ho sempre corso nello stesso modo, non ho mai cambiato. Ovviamente all’inizio, sentendo più pressione, tendevo a fare più errori. Ma adesso, pur mantenendo lo stesso modo di correre, riesco a sbagliare sempre meno“.
Spesso Toto Wolff ti fa i complimenti per i tuoi weekend di gara, che rapporto hai con il team principal di Mercedes?
“Ci sentiamo spesso, soprattutto dopo i weekend. Lui è una persona fantastica, ed essendo stato pilota in passato mi capisce molto bene, anche quando magari sono in difficoltà. A parte ciò ho un bellissimo rapporto con lui, magari a fine stagione lo andrò pure a trovare”.
Passando un po’ al lato oscuro delle corse, se capita un errore o un imprevisto esterno che possa compromettere la tua gara, come affronti la situazione mentalmente per voltare pagina?
“Ti faccio subito un esempio: a inizio stagione a Imola, il weekend è stato disastroso. In tre gare ho fatto solo un punto. In gara 1 ho rotto il cambio e in gara 2 ho rotto l’ala per un contatto. Dopo il weekend all’inizio ero molto frustrato, ma questo mi ha motivato ancora di più per recuperare e fare meglio. Certe volte però, capita che se in un weekend faccio tanta fatica, sia frustrante. Però sto cercando di provare a gestire questa emozione. Al red bull ring, ad esempio, in gara 2 ho avuto un contatto e sono arrivato indietro, ma sono riuscito a gestire la frustrazione molto meglio rispetto ad Imola. Dopo ho cercato di stare il più calmo possibile pensando all’ultima gara, senza pensare a quanto successo prima. In questo mio padre mi ha aiutato molto.
Dove si vede Kimi Antonelli tra tre anni?
“È difficile dirlo, la strada è lunga e dura quindi è difficile fare previsioni. Sinceramente non lo so, ma spero e credo che se farò tutto bene si potrà già essere in Formula 1, anche se è difficile da dire”.
Uno sguardo con Kimi alla massima serie
Parliamo un po’ di Formula 1, chi sono i piloti che più ti hanno sorpreso quest’anno?
“Senza dubbio De Vries. Credo che nonostante non abbia molta esperienza in F1, a Monza abbia gestito il tutto molto bene per essere la prima gara. Oltre a lui sicuramente Verstappen, anche se lo sapevo… lui va fortissimo; Russell, anche lui sorprendente, basti pensare alla gara che non vinse per un problema in Bahrain nel 2020, alla prima in Mercedes. Un altro è Albon, che sta facendo molto bene con la Williams. Senza dimenticarci di Alonso che va sempre forte, è impressionante; bene anche Ocon che riesce a stargli vicino”.
“Altri mi hanno sorpreso negativamente, come Ricciardo, da cui mi aspettavo di più. Speravo un po’ meglio Ferrari, che ha perso un po’ di performance rispetto alla Red Bull“.
Da pilota, vedendo ciò che è successo in Ferrari, come avresti gestito la situazione mentalmente nei panni di Leclerc, visti i numerosi inconvenienti tra affidabilità e strategia?
“Bella domanda, sicuramente sarei frustrato, soprattutto quando hai una macchina con un potenziale enorme con cui avrebbero potuto ottenere risultati migliori. Purtroppo, con gli errori fatti hanno perso punti e possibili vittorie. Da pilota deve essere molto frustrante, ma questa frustrazione bisogna farsela scivolare addosso. Cercherei solo di guidare e fare il meglio possibile. Credo che Leclerc abbia e stia ancora dimostrando il pilota che è e la velocità che ha. Da pilota vorresti vincere e che il team non commetta errori, però credo che tu debba pensare solo a guidare facendo il meglio possibile, e al resto ci penserà il team.”
Le previsioni sul FantaF1
Passiamo al gioco del FantaF1! In vista di Singapore, su chi punteresti tra i piloti della fascia alta? Confermi Verstappen o scommetti su qualcun altro?
“Scommetto su Leclerc, perché credo che Singapore, una pista senza lunghi rettilinei, si adatti bene a Ferrari. Credo che Leclerc se la potrà giocare. Tuttavia, non escludo che anche Mercedes potrebbe andare forte.”
Nella fascia di media classifica, chi credi potrebbe sorprendere?
“Dico Lando Norris, per me potrà puntare alla top 5“.
Noi assegnamo punti anche a chi arriva all’ultimo posto, chi sceglieresti per accaparrarti qualche punto?
“Direi Latifi, ma non escluderei uno dei due piloti della Haas, squadra che rispetto ad inizio stagione sta arrancando. Tra i due sceglierei Schumacher, anche se sta iniziando ad essere al livello del compagno. Tra gli altri vedo anche Zhou come un contendente, considerando che non conosce la pista come gli altri e potrebbe faticare di più“.
Per gli appassionati e i più interessati a seguire la Formula 4, è possibile vederla sia su Sky al canale 228, oppure gratuitamente su YouTube cercando “campionato italiano F4”.