Mentre a Monza ancora si discute dell’ultimo disastroso weekend a livello organizzativo, e sul fatto se meriti o meno di rimanere in calendario, ci sono altre tappe che spingono per entrare o in questo caso in particolare, per tornare, nel Circus. La F1 soprattutto negli ultimi due anni ha attirato sempre più spettatori, aumentando i costi ma a fronte di un investimento più appetibile se si guardano le affluenze rispetto a quelle di qualche anno fa. Le lotte Verstappen – Hamilton e quella di questa stagione tra Leclerc e Max, con la rinascita della Ferrari hanno riacceso la passione e l’interesse degli organizzatori di circuiti in ogni parte del Mondo.
Un ritorno della Malesia
La Malesia ha fatto parte del calendario F1 nelle edizioni dal 1999 al 2017, per arrendersi poi nel 2018 a seguito delle numerose difficoltà finanziarie, legati all’aumento dei costi per ospitare l’evento. Ma anche alle particolari condizioni climatiche che ne rendevano difficoltoso l’inserimento in calendario. Il circuito di Sepang ha ospitato e ci ha regalato momenti che rimarranno per sempre nei libri di storia della F1, come il duello Schumacher – Montoya, o quello Hamilton – Massa; la prima vittoria di Kimi così come la sua indimenticabile sosta-gelato nel 2009; la prima vittoria di Vettel in Ferrari nel 2015, dopo anni di digiuno. Ricordi che si spolverano di tanto in tanto, dal giorno della rottura tra la pista di Sepang e la F1, in attesa di poterne creare degli altri.
Ci vuole ancora tempo
Dalle speculazioni nate dopo l’annuncio dell’addio della Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina a Febbraio 2022, che parlavano di un ritorno della Malesia proprio in sostituzione di Sochi, sono ormai passati mesi. Sebbene non se ne sia più parlato, la spinta della F1, che intende rendere l’evento sportivo un intrattenimento a 360° piuttosto che semplicemente agonistico, ha stuzzicato l’appetito del governo malese.
Sull’intenzione di entrare o meno nel calendario della massima categoria, l’amministratore delegato di Sepang, Azhan Shafriman Hanif, ha già dato una scadenza approssimativa, in modo tale da organizzare il ritorno al meglio:“In questo momento la risposta è no, non per ora – ha affermato in un’intervista all’AFP – forse tra due o tre anni, quando l’economia si sarà stabilizzata. Dobbiamo esaminare il rebranding e come monetizzare la piattaforma. Dobbiamo parlare di trasferimento tecnologico, sviluppo dei talenti e sostenibilità ambientale. Se la Formula Uno dovesse tornare in Malesia, deve concentrarsi anche su altri scopi, non solo sulla gara”.
Fonte: FormulaPassion