Quello di Monza è stato un finale che farà discutere e non poco. Al Tempio della velocità vince Max Verstappen davanti a Leclerc e George Russell. Ma il problema è relativo alla conclusione del Gran Premio.
Il disastro della Federazione
Al giro 48 infatti, la McLaren di Daniel Ricciardo è costretta a fermarsi per un problema e, tra ragionamenti e bandiere gialle, la Federazione decide di far uscire la Safety Car. E già qui, arriva il primo errore. La vettura targata Aston infatti esce davanti a George Russell, che era però al terzo posto in classifica, e non davanti a Max Verstappen. Il secondo, e forse più evidente errore, riguarda la scelta di cercare di spostare la vettura di Ricciardo tramite una gru in retromarcia, mentre i piloti chiaramente transitavano in pista. Con un gruppo che non si ricompatta, e una cerca lentezza, la FIA si è poi ritrovata costretta a dover concludere il Gran Premio sotto il regime di Safety Car.
Finale da dimenticare
E’ stata un’immagine davvero pessima e irrispettosa per tutte le persone presenti a Monza che hanno fatto capire subito il loro disprezzo tramite i fischi alla bandiera a scacchi. Non sono mancati, al termine del GP, gli attacchi nei confronti della Federeazione, in particolare dal team principal della Ferrari Binotto che ha affermato: “La FIA oggi ha dormito”.
La FIA risponde: “Bandiera rossa? Mancavano le condizioni”
Proprio per questo, al termine del GP, non è mancata la risposta della FIA che ha detto la sua sull’argomento:
“Sebbene sia stato fatto ogni sforzo per recuperare la vettura n.3 e riprendere la gara, i Marshall non sono riusciti a mettere la vettura in folle e a spingerla nella via di fuga. Dato che la sicurezza delle operazioni di recupero è la nostra unica priorità e l’incidente non era abbastanza significativo da richiedere la bandiera rossa, la gara è finita sotto safety car seguendo le procedure concordate dalla Fia e da tutti i competirors. Il timing della safety car all’interno della gara non ha alcuna rilevanza su questa procedura.”