Li avevamo chiamati e sono arrivati soprattutto nella seconda parte di gara animata dalla Virtual Safety Car chiamata in causa dal bollente Yuki Tsunoda. Tanti colpi di scena a Zandvoort che ha confermato l’inversione di tendenza vista a Spa, sebbene con risultati meno schiaccianti. La Ferrari è in grande difficoltà, la Red Bull procede spedita verso il Mondiale e la Mercedes, sorniona, ha risalito la classifica affacciandosi pericolosamente al box di Maranello. Una lotta interna tra l’irremovibile George Russell e il 7 volte campione del mondo Lewis Hamilton ha di fatto consegnato il podio a Charles Leclerc, che accenna un timido sorriso in attesa di una ripresa della Rossa che il prossimo weekend arriverà nel tempio della velocità: Monza. Tra ritiri, strategie impossibili e lotte perdifiato vediamo come se la sono cavata i nostri piloti al Fanta F1, con i Top e Flop del weekend in Olanda.
TOP
Iniziamo la nostra classifica con i tre piloti che hanno tratto il massimo a Zandvoort.
Max Verstappen: Se quella dello scorso weekend era stata una SPAsseggiata per Max, in Olanda la musica non pare essere cambiata. Non fa alcuna fatica a contenere prima la Ferrari alla partenza e poi la Mercedes, rinata anche grazie ad una perfetta combinazione di performance e strategia. La RB18 è la vettura che tutti vorrebbero guidare, ma che si fa domare solo da un leone come Max, un leader appurato anche al Fanta F1. Con questa vittoria raggiunge il numero 30 in carriera, e punta a fare l’en plein per le ultime 7 gare.
George Russell: Irriverente, aggressivo ma lucido tiene le redini della squadra. Nel finale in regime di Safety chiede lui di fare un pit stop che gli consente poi di mangiarsi Hamilton prendendosi anche un bel rischio. Se un team che vanta 8 titoli mondiali non batte ciglio a questa richiesta e si affida a lui un motivo ci sarà. Questo motivo molto probabilmente è che la stoffa del campione Russell ce l’ha cucita addosso. Il suo futuro è appena iniziato e la sua media al Fanta F1 cresce con lui.
Fernando Alonso: Il primo a prendersi un rischio tentando quelle bianche che in Ungheria sull’Alpine proprio non andavano. Ma questa volta la musica è diversa e Nando può divertirsi in pista. Fa una gara straordinaria tra gestione delle gomme, sorpassi e strategie e dalla P13 chiude in P6. Porta altri punti in casa Alpine che inizia a volare via dalla McLaren.
FLOP
Purtroppo come i top dobbiamo eleggere anche i flop di Zandvoort. Ecco i tre cataclismi di questo Gran Premio.
Yuki Tsunoda: Non sappiamo se il caro Yuki sia stato solo una pedina nel grande gioco Red Bull o se sia semplicemente entrato nel pallone, ma si meriterebbe un bel tapiro per una delle scene più assurde e irresponsabili mai viste. Convinto di non avere le gomme fissate bene si ferma in mezzo alla pista e lo comunica al team che verifica.
Nel frattempo con i vari team entrati in panico per quell’evento che avrebbe stravolto tutte le strategie, Yuki – in attesa della risposta del team – inizia a slacciarsi la cintura per poi proseguire il giro senza le opportune protezioni quando il team gli aveva comunicato che le gomme erano state fissate correttamente. Ai box lo mummificano con le cinture per evitare che tenti di nuovo la fuga ma uscito decide che qualcosa non va nella sua AT03 e la pianta nuovamente in pista, nella posizione perfetta per chiamare in causa una Virtual, strategica per Max. Il ritiro dalla gara ora è inevitabile. Avrebbe meritato però, anche un ritiro della patente.
Carlos Sainz: Probabilmente le divinità questa volta hanno preferito, un po’ come le zanzare, il sangue dolce dello spagnolo. Analizziamo la gara di Sainz, vi va? Al via un contatto con Hamilton rischia di rovinargli il fondo. Al pit stop la Ferrari – che specifichiamo – lo aveva chiamato ai box all’ultima curva – non gli fa trovare la gomma anteriore sinistra tenendolo fermo per circa 12 secondi. La Ferrari non ha passo con nessuna delle mescole e con un pit stop disastroso diventa davvero difficile la rimonta. Compie un sorpasso su Ocon ma lo fa nel momento sbagliato, ovvero nel momento e nel punto esatto in cui esce la bandiera gialla. Quasi non viene colpito da Fernando Alonso in pit lane per via di un unsafe release che lo penalizza poi di 5 secondi. Un viaggetto a Lourdes?
Sebastian Vettel: Forse nel voler essere Mazepin per un giorno Vettel si concede qualche secondo di troppo nel farsi spettatore della lotta alle sue spalle tra Hamilton e Perez. Da bravo ex uomo Red Bull, nonché rivale di Lewis non si sposta, tanto da concedere al messicano un tentativo di attacco su Hamilton. Magari era solo un modo per chiedere la pensione anticipata.