La prima parte della stagione in casa Ferrari è terminata con un po’ di malumore. Le vittorie a Silverstone e in Austria avevano riacceso le speranze di rimettersi in gioco nel Mondiale. Di strada però queste speranze ne hanno fatta ben poca. Sono bastate altre due sconfitte, forse quelle più pesanti perché arrivate in un momento in cui tutto sembrava sorridere alla Rossa. Una Ferrari che a inizio anno, in punta di piedi si è affacciata nel Circus per riprendersi quantomeno qualche vittoria. Quella “bestia”, come soprannominata da Leclerc, la F1-75 da subito ha messo in chiaro le gerarchie, trovando una degna rivale solo nella RB18. Uno scenario perfetto, lottare solo con una potenziale avversaria, approfittando del deficit pagato dall’imbattibile Mercedes, intenta a raccogliere i cocci dopo una battaglia lunga mesi e decisa ufficialmente solo ad Abu Dhabi.
Bisognava tornare a vincere
Ripensando a dov’era la Ferrari prima e a dov’è adesso però non si può parlare di sconfitta. Lo ha ripetuto tanto anche Mattia Binotto, che inizialmente, piuttosto che mettere le mani sul fuoco con il rischio di scottarsi, ha preferito tenerle in tasca, giocando in difesa. “Il mondiale è un’altra cosa, noi puntiamo ad essere competitivi.” In realtà la F1-75 ha dimostrato di essere all’altezza del Mondiale, il team un po’ meno. Che sia una mancanza di carisma, ambizione, inesperienza o che sia colpa di obiettivi stabiliti in maniera piuttosto approssimativa, non lo sappiamo. Probabilmente un mix di tutto quello che abbiamo elencato. Vincere gare o vincere un Mondiale sono due obiettivi totalmente diversi. Anche la Mercedes ora potrebbe ambire a vincere una gara per come si stanno mettendo le cose.
Charles e Binotto hanno gli stessi obiettivi?
Charles Leclerc non nasconde di sperarci ancora nel titolo, almeno finché non sarà la matematica a dare il verdetto. Ma ci sono stati troppi errori, anche da parte sua, cosa che lui non ha mai nascosto, affinché avvenga. Al momento il Mondiale se lo meriterebbe Max Verstappen, che dalla sua ha anche il vantaggio di avere un team che ha il suo stesso obiettivo: vincere e farlo vincere. Parlando invece degli obiettivi in casa Ferrari diciamo che vanno in diverse direzioni. Inevitabile che ad un certo punto della stagione questi convergano, in base al delinearsi degli eventi. Ma di tempo per decidere su chi e cosa puntare la Ferrari ne ha avuto, così come le risorse per farlo, nonostante i problemi di affidabilità dettati dalla spinta sul motore Superfast.
“Quando inizi la stagione, è naturale fissare degli obiettivi. Ma come pilota, devi essere ovviamente ottimista. Capisco Mattia, che deve essere realistico e razionale quando parla, ma di mio ho degli obiettivi personali – ha detto Leclerc alla BBC. “In tutte le stagioni di F1 che ho completato vi assicuro che non sono stati sempre realistici, ma è il mio modo di approcciare le cose. Nel 2020 o 2021, anche se la macchina non era a questi livelli, pensavo sempre di poter vincere le gare e ho fatto di tutto per raggiungere questo obiettivo. Vincere è ciò che mi motiva dalla mattina alla sera. Ma capisco chiaramente gli obiettivi di Mattia.“ Con i se e con i ma non si va da nessuna parte ma non possiamo negare che la base di partenza, con le incongruenze negli obiettivi, era già sbagliata.
Leclerc ama la Ferrari, forse anche troppo
Vincere un Mondiale in Ferrari è il sogno di quasi tutti i piloti della storia recente e passata del Circus. Ma per Charles, estremamente devoto alla Rossa, farlo rappresenterebbe qualcosa di ancora più grande. “La Ferrari è incredibile, è un sogno diventato realtà per me. Sono nato a Monaco, dove la F1 è molto importante, e quando vedevo le gare, seguivo le macchine rosse, anche prima di sapere che il loro nome era Scuderia Ferrari. Non so perché. Tutti i miei anni in kart li ho poi trascorsi in Italia e là tutti parlano della Ferrari. Far parte della squadra è sempre stato un sogno per me. Ho poi sempre avuto un legame speciale con gli italiani, perché correre sin da ragazzino lì mi ha portato a conoscerli molto bene. In Ferrari c’è qualcosa di speciale e mi sento molto vicino alla squadra e adoro avere con loro questo tipo di connessione”.
Fonte dichiarazioni: FormulaPassion