“Errare è umano, perseverare è diabolico.” Ovviamente chiunque può sbagliare; ma non riconoscere addirittura l’errore è una cosa ancor più grave. La Ferrari ne è uscita a pezzi dall’Ungheria, sia in ottica classifica sia come “gruppo”. Il pomo della discordia ha riguardato un fattore che ha compromesso la gara del principale candidato al titolo dopo Max Verstappen, Charles Leclerc. Il monegasco ha pagato l’ennesima strategia sbagliata del muretto, che piuttosto che allungare il secondo stint con le medie del monegasco, come da lui richiesto, ha deciso di montare delle hard che non andavano su una pista così fredda. Per tornare poi alle rosse in un ultimo stint. Che le hard non funzionassero lo si capiva già dal passo di chi le aveva montate anzitempo per allungare fino a fine gara, come le Alpine arrivate comunque a punti. Lo hanno pensato anche gli avversari, tra un Lewis Hamilton che con stupore prima di salire sul podio si è rivolto con “Ah erano con le bianche?” a Max e George che hanno risposto divertiti con un “si!”. Il fattore però che ha alimentato i dubbi e le polemiche sono le dichiarazioni di Mattia Binotto, Team Principal della Ferrari, e le discrepanze con le dichiarazioni del suo pilota.
Binotto: “Il muretto non si cambia”
Mattia Binotto a fine Gran Premio a stento ha retto la pressione di un’intervista con il team di Sky, tentennando con delle dichiarazioni troppo diplomatiche e poco convincenti. L’errore in Ungheria non è il primo del muretto, che già a Monaco ha rovinato la gara, sempre a Charles Leclerc. Piuttosto che difendere la decisione del pilota che aveva capito che quella non era la strategia giusta tutto è stato ridotto ad un’inferiorità generalizzata della F1-75. “La macchina non ha funzionato come previsto dopo le prove del venerdì, ha detto Binotto – non aveva ritmo e dovremo indagare sulle cause per ripartire. Questa è oggi la nostra prima preoccupazione, ogni discorso sulle strategie viene dopo”.
Riguardo le polemiche sul muretto e sul “tagliare alcune teste”, la soluzione più efficace secondo Binotto non sarebbe cambiare ma migliorare quella base che già c’è. “Al muretto non va cambiato assolutamente nulla. Altre squadre commettono errori, per dieci anni sono gli stessi, mantengono la stessa organizzazione e poi vincono un Mondiale. Non capisco perché si debba cambiare dopo ogni singolo errore”, le parole del team principal della Scuderia di Maranello che ha poi continuato. “Il mio approccio non è cambiare, bensì aggiungere, sempre: capire cosa non funzioni, correggere e quando dico aggiungere intendo migliorare. Questa è una base forte, i ragazzi stanno mostrando mentalità, determinazione e capacità. Evidentemente dobbiamo crescere ancora e lo faremo”.
Va bene migliorare ma se c’è margine, e inoltre la solidità di una casa si vede dalle sue fondamenta. Se queste sono sbagliate migliorare sarà un compito davvero difficile.
Ferrari, manca il gruppo
La Ferrari non è pronta per il Mondiale, non la F1-75 attenzione, ma la Ferrari. Le principali differenze rispetto a team come Red Bull e Mercedes sono la freddezza e la solidità del gruppo, nelle vittorie così come nelle sconfitte. Un gruppo che in casa Ferrari si inizia a sfaldare.
Charles ha criticato le strategie – essersi ritrovato su ingestibili gomme dure, mentre Carlos ha puntato l’indice sulla macchina. Binotto è dello stesso avviso di Carlos, evidentemente sulla vettura dello spagnolo qualcosa non andava. Ma lo stesso non si può dire di Leclerc che di passo ne aveva. Il monegasco è profondamente amareggiato per aver subito il colpo definitivo ai suoi sogni Mondiali. Avrebbe potuto fare di più? forse si ribellandosi, come magari ha fatto Carlos in più occasioni. Ma resta il fatto che il team non può avallare i riferimenti del pilota che è in pista e sa bene cosa sente.
“Mi sento in forma e non sono contento, per niente. Il primo e il secondo treno di gomme medie andavano benissimo e io avrei voluto continuare, ho chiesto di poterlo fare ma la decisione è stata diversa e abbiamo montato le dure. Così abbiamo perso tantissimo tempo. In quel momento non avrei potuto evitarle ma non voglio entrare nei dettagli, dico però che dovremo discuterne con la squadra” ha detto Charles.
Queste invece le dichiarazioni di Sainz, che ha avuto invece dei problemi nei pit: “Ci ha fregato il freddo. La macchina non aveva ritmo, si mangiava ogni tipo di gomma, neanche andava con le soft. E ho provato a superare Verstappen con il pit stop ma la mia sosta è durata 4″6“.
Binotto futuro a rischio?
Detto questo il futuro di Binotto o del muretto è a rischio? Non lo sappiamo ma la pausa estiva potrebbe riservarci qualche sorpresa. Un team così in difficoltà nonostante le ottime prestazioni della macchina si presta ad un cambiamento che dovesse arrivare, lo farebbe dai piani alti.
Fonte dichiarazioni: Corriere Dello Sport; FormulaPassion