Riparto da dove mi ero fermato… o quasi. Sarebbe forse questa la frase per poter descrivere al meglio Max Verstappen e il suo inizio di stagione. Un pilota formidabile, che anche questa stagione sta dimostrando di avere quel qualcosa in più rispetto agli altri, che forse solo Leclerc può cercare di affrontare.
Un inizio a bomba…a metà
Analizzando le prime due gare della stagione, vien subito da dire: Verstappen, sei tanta roba. Basta solamente pensarci: in Bahrain, il pilota olandese è sempre stato attaccato alla F1-75 di Charles Leclerc. La seconda posizione era saldamente sua, se non fosse stato per il problema dedicato all’affidabilità. Una tematica comunque importante da affrontare e allo stesso tempo da non sottovalutare. I problemi, legati alla benzina caricata sulla RB18 insufficiente, dovrebbero essere però risolti, almeno a detta del numero uno della griglia. Dal tracciato del Shakir voliamo invece in Arbia Saudita, in cui Verstappen ha collezionato i suoi primi punti della stagione. Quanti? 25. Sì, il massimo. Una goduria vera per chi lo aveva al FantaF1(soprattutto se era il capitano), in cui ne ha collezionati ben 33, come il suo vecchio numero.
La maturità raggiunta
A Jeddah abbiamo avuto l’occasione di vedere tutta la perfezione di Max Verstappen: cattivo e intelligente allo stesso tempo. Sa quando attaccare e soprattutto non lascia mai nulla al caso. Inoltre, la vettura va e si dimostra poter essere una delle favorite per ogni Gran Premio insieme a Ferrari(in attesa ovviamente di scoprire i risultati degli aggiornamenti Mercedes).
L’esperienza che aumenta
Ma c’è un altro aspetto da non sottovalutare. Verstappen tante volte è stato richiamato per la sua poca gestione della freddezza. In alcune circostanze ha sempre rischiato, mettendo a rischio l’incolumità sua ma anche del pilota col quale duellava. Le cose ora però sono abbastanza cambiate. Verstappen oggi è infatti campione del mondo. Ha vinto un titolo, la scorsa stagione, a seguito di un anno fantastico e di una lotta con Lewis Hamilton che ha tenuto tutti col fiato sospeso fino all’ultima curva di Abu Dhabi. Molti si augurano che con Leclerc si possa ripetere la stessa situazione quest’anno, senza però mai arrivare a quei vari contatti che costerebbero una bella penalità al FantaF1.
La strategia del team
Un ultimo punto sul quale focalizzarsi, e capire del tutto perché avere Verstappen in squadra è sempre una garanzia, è la gestione e le strategie della sua scuderia. La Red Bull è stata sin da subito chiara(non che ce ne fosse bisogno): Verstappen è il pilota di punta del team. Quindi, non sarà un enorme problema per la scuderia di Milton Keynes sacrificare la gara di Perez, qualora servisse per aiutare Verstappen a prendere più punti possibili. Più punti possibili che in gara, oltre al successo o al podio, possono arrivare per un Fantamanager anche con tanti sorpassi, che a Verstappen non mancano mai.
Costi quanto costi
Quindi: vale realmente la pena avere Max Verstappen nella propria scuderia? Domanda che, al termine di questo articolo, diventa abbastanza retorica: assolutamente sì. Indipendentemente dal prezzo che alla fine può ritenersi anche ben bilanciato, ma avere l’olandese nel team può valere oro perché Verstappen è sempre, o meglio quasi sempre, sinonimo di bonus.