Un Gran Premio così è degno di un romanzo cavalleresco. E lo avevamo già capito al sabato con la Sprint, senza esclusione di colpi. Dei 34 punti in palio nel weekend in Austria, “a casa loro”, Charles Leclerc ne ha colti 32. Un bottino che lo rimette nuovamente al fianco di Max Verstappen nella classifica generale, a 38 punti di distanza. La vittoria arriva dopo un periodo difficile per il monegasco costretto a dover imporre la sua leadership anche con il team che vuole lasciare tutte le opzioni sul banco. Ma se da una parte del box si gioisce dall’altra si portano a casa i segni di una delusione. Sia Red Bull che Ferrari contano infatti un DNF. Soprattutto quello di Sainz però pesa di più perché avrebbe portato quasi certamente una doppietta a Maranello. Ma l’attenzione in questo Gran Premio non l’hanno catalizzata solo i primi del gruppo. C’è infatti chi ha infiammato la lotta pur avendo mezzi discutibili a disposizione. In particolare le stelle – “e strisce” – di questo Gran Premio sono state le due monoposto della Haas, nuovamente a punti con entrambe le macchine e uno strepitoso Mick Schumacher in P6. Vediamo come se la sono cavata i nostri piloti al Fanta F1!
I Top in Austria
Charles Leclerc: TOP
Era il 2003 quando in Austria ha risuonato per l’ultima volta l’inno italiano, con la vittoria di Michael Schumacher. All’epoca un giovanissimo Charles Leclerc non aveva nemmeno debuttato sui Kart. Oggi il monegasco ritorna sul gradino più alto del podio portando al traguardo la storia passata e futura della Ferrari. Lo fa sul tracciato di casa della Red Bull, con un pubblico che ha lo stesso impatto di una marea devastante. “A casa loro” è arrivato per la seconda settimana di fila per la Ferrari che ha dominato anche a Silverstone con la vittoria di Sainz.
Negli ultimi giri Charles ha dovuto sudare, come sempre perché a lui le vittorie facili non arrivano quasi mai. Ma la determinazione e il talento cristallino di questo ragazzo lo hanno elevato fino al gradino più alto del podio. Altissimo, considerando gli altri sui quali è salito. Un gradino che lo porta ancora di più vicino al cielo, pronto a misurarsi con l’olimpo degli dei. Lui e Max sono decisamente di una categoria a parte e lo hanno dimostrando anche oggi con delle bellissime battaglie e una forza che va oltre il proprio mezzo. Entrambi in questo weekend portano a casa un bel bottino al Fanta F1.
Mick Schumacher: TOP
Arriva il bis per Mick Schumacher che in Austria ci ha fatto divertire come pochi, con i suoi sorpassi che lo hanno portato a concludere in P6. Una gara combattuta a pieno ritmo, che combinata a quella a Silverstone sembra aver definitivamente scardinato tutti i dubbi che ci erano rimasti sul vero valore di questo ragazzo che continua a crescere. Ferrari, Red Bull, Mercedes, Alpine, Haas, McLaren. In Austria il team americano ha tenuto il banco in centro gruppo. Una presenza ostile con un attacco a due punte di cui Mick si è fatto porta bandiera. Proprio Mick ieri si era lamentato di non aver avuto il DRS dal compagno, mostrando quel carattere da “cattivo ragazzo”, con uno sguardo degno di suo padre. Quel broncio se l’è tolto oggi in gara, con un’impresa che per poco non lo ha promosso a “pilota del giorno Sky” e che ha dato tanti punti al Fanta F1.
Lewis Hamilton: TOP
Ennesimo podio per Lewis che, nonostante si sia lamentato dei track limits, troppo severi, ha dato grande spettacolo rinascendo dopo il brutto incidente di venerdì. La Mercedes è costantemente in top 3 come potenza in campo, anche se rispetto Silverstone il gap con quelli davanti era nettamente superiore, sintomo di una pista non tanto congeniale alla W13. Ma quando davanti manca qualcuno l’importante è esserci, e sia Lewis che George ci sono. Inoltre non hanno ancora mai avuto problemi di affidabilità, cosa che li rende davvero costanti. Una cosa fondamentale per le sorti dei Fantamanager al Fanta F1.
I Flop in Austria
Sergio Perez: FLOP
Pessimo weekend per il messicano della Red Bull che aveva rimediato alla penalità ottenuta al venerdì con un’ottima rimonta nella Sprint. Partito 5° si è trovato faccia a faccia con un altro osso duro, George Russell, che in un duello serrato lo butta fuori prendendo una penalità di 5 secondi. Rilegato al fondo della griglia dopo un pit stop obbligato, la situazione per Perez non sembra migliorare, probabilmente per un problema al fondo, danneggiato nell’escursione in ghiaia. Così il team decide dopo diversi giri da doppiato, di farlo rientrare per il ritiro ufficiale.
Pierre Gasly: FLOP
Se c’è una penalità da prendere potete starne certi che una delle due AlphaTauri la prenderà. In questa gara a finire più volte nel mirino dei commissari è stato Pierre Gasly. La prima volta per aver infranto come anche Norris, Zhou, Vettel i limiti della pista. Rischio che ha riguardato tutti i piloti, arrivati al limite delle ammonizioni. La seconda penalità per Pierre arriva per un contatto con Vettel, spedito in ghiaia dal francese. Più o meno la stessa dinamica che avevamo visto con Russell e Perez al primo giro. Ma questa seconda penalità non si sa per quale oscura regola non scritta non è stata smarcata dal team di Faenza che ha rimandato Pierre in pista senza fargli scontare i 5 secondi canonici. Pierre si becca anche le ramanzine di Vettel che si pronuncia con un “Cosa hanno che non va queste persone?.” Ce lo chiediamo anche noi Seb.
Carlos Sainz: FLOP
Problemi, problemi problemi. Questa parola è diventata un incubo. Un fulmine che squarcia il cielo. Questa volta, nel crucio dell’affidabilità è cascato Carlos Sainz, che senza quel problema alla PU avrebbe accompagnato il compagno di squadra verso una doppietta quasi certa. Proprio quando lo spagnolo si era avvicinato a Max per tirare la zampata, il suo motore e le sue speranze sono andate in fumo e fiamme, dalle quali fortunatamente Carlos è riuscito a uscire. Tanti punti persi per Sainz che, con il motore da buttare dovrà indubbiamente scontare una penalità in Francia.
Sebastian Vettel: FLOP
Di male in peggio anche per Vettel, altra vittima dei track limits. Un weekend difficile, finito con una drammatica escursione in pista. Il team non gli da una mano ma anche gli avversari potrebbero lasciargli un po’ di tregua invece che sparare sulla croce rossa.