E’ una settimana molto particolare in casa Ferrari. La gara di Silverstone, portata a casa grazie a Carlos Sainz, non ha comunque reso felice tutto il team. In Inghilterra infatti, se così si può riassumere, possiamo dire: bene la gestione della gara, male invece quella per il mondiale…
Binotto: “Volevamo favorire Leclerc”
Non sono mancate infatti le critiche nei confronti del Cavallino Rampante, in particolare sulla scelta di non far rientrare Leclerc al momento della safety-car, preferendo l’ingresso ai box di Sainz. Per cercare di dare una spiegazione totale sull’idea iniziale della scuderia, viste anche le parole di Leclerc, sono arrivare le dichiarazioni del team principal Mattia Binotto.
Alla domanda sul perché, arrivata la safety-car, non sia stato fermato Leclerc, Binotto ha risposto: “In una situazione simile il buon senso dice di dare priorità a chi è davanti affinché non perda posizioni in pista. Non c’è nulla di strano nella strategia. Come sempre, la priorità era chi stava davanti, Leclerc in questo caso. Aveva gomme più fresche, se lo avessimo chiamato ai box i nostri avversari avrebbero optato per una strategia opposta. Avrebbero guadagnato posizioni, avendo anche delle gomme quasi nuove”.
“Strategia diversa con Sainz”
Una decisione che ha portato ovviamente a un cambio di strategia con Sainz: “Con Carlos abbiamo optato per una strategia opposta in modo da non perdere alcuna possibilità. Se non lo avessimo fatto, mettendo entrambi i piloti sulla medesima strategia, avremmo rischiato di perdere la corsa consegnando letteralmente la vittoria ai nostri avversari”.
Lo spagnolo sotto accusa
Non sono mancate le critiche anche nei confronti del pilota spagnolo. Molti infatti non lo hanno ritenuto un vero compagno di squadra per non aver rispetto alcuni ordini di scuderia. Anche su questo punto, Binotto ha preferito però fare chiarezza: “Assolutamente no. Carlos non ha ignorato le indicazioni della squadra, ci ha chiarito che doveva proteggersi dai nostri avversari, e in questo modo stava anche proteggendo il nostro vantaggio. Eravamo tutti allineati su questo. Mi rendo conto che senza avere un quadro complete della situazione, si possa avere la sensazione che Carlos non sia un team player. Pensiamo però che pochi giri prima aveva ceduto la sua posizione senza alcuna esitazione o lamentela. Ha dimostrato chiaramente che per lui la squadra viene prima di tutto”.
FONTE DICHIARAZIONI: F1ingenerale