La Formula 1 è uno sport estremamente competitivo, che richiede un grado di attività fisica e mentale fuori dal normale. Non di rado ci capita di vedere ragazzini non appena maggiorenni sfidare la velovità da maestri. Ma quanto a quei piloti più “anziani” invece? Fino a che età si può spingere sull’acceleratore? Quand’è il momento giusto per andare in pensione? Qualcuno direbbe che un pilota a 40 anni è già da buttare, eppure la storia ci insegna che l’età, come i punti, sono solo un numero. Chi sono i piloti più “vecchi” ad aver collezionato punti in Formula 1?
Il record imbattuto di Nonno Louis Chiron
Facciamo un salto nel passato fino al 1955. La Formula 1, ai tempi, era un bel po’ diversa dallo sport che conociamo oggi. Le auto erano bestie indomabili, le misure di sicurezza un optional, e i piloti erano spesso uomini di un certo spessore, che potevano permettersi il mondo delle corse. In questo scenario si inserisce Louis Chiron, 55 anni, 9 mesi e 19 giorni.
Era il Gran Premio di Monaco e Chiron non era un novellino delle corse, aveva corso nell’automobilismo sportivo fin dagli anni ’20, un vero “gentleman driver” d’altri tempi. Ma nel ’55, era lì più che altro per il piacere di esserci, per il suo Gran Premio di casa. Ma in quella gara, l’ anziano Chiron non si limitò solo a partecipare, benzì tagliò il traguardo in sesta posizione, portando la sua vettura a punti. Oggi un sesto posto è un buon risultato per un pilota che è abituato al centro o al fondo della griglia. Ma all’epoca qiel sesto posto fu ancora più significativo, perché valeva un punto! Quel punto che consegnò a Louis Chiron un record che ancora oggi fa sorridere e riflettere: quello del pilota più anziano ad aver conquistato punti in un Gran Premio di Formula 1.
I veterani del passato
Oggi è difficile vedere ed immaginare ultra-cinquantenni sfrecciare sui circuiti della Formula 1, ma la storia di questo sport è costellata di “veterani” che non volevano proprio appendere il casco al chiodo. Un esempio lampante è il leggendario Juan Manuel Fangio. Il “Maestro” argentino, vincitore di ben cinque titoli mondiali, di cui il suo quinto e ultimo titolo mondiale lo vinse nel 1957, all’età di 46 anni. Era un pilota di una freddezza e una precisione che fanno rabbrividire tutt’oggi, capace di estrarre il massimo da ogni vettura e di gestire ogni gara con esstrema lucidità. Un mito di quelli che possono nascere una sola volta nella storia di uno sport.
E non bisogna dimenticare Jack Brabham, un connubio di tenacia e ingegno. Non solo correva, ma costruiva anche le sue macchine. Nel 1966 divenne l’unico pilota a vincere un Mondiale al volante di una vettura da lui stesso costruita, all’età di 40 anni. Ma la sua longevità non si fermò lì. Nel 1970, a 44 anni, Brabham era ancora lì, a lottare per le posizioni che contano. A tal proposito non possiamo non citare il suo secondo posto al Gran Premio del Sudafrica. Fu difatti una dimostrazione incredibile di competitività per un uomo che, all’epoca, era già considerato un “veterano”.

Fernando Alonso: l’eterno Rookie
Arriavti ai giorni nostri, la “vecchia guardia” contemporanea è senza dubbio Fernando Alonso , classe 1981. Molti piloti a 35 anni iniziano a pensare al ritiro, o al massimo ad altre categorie meno entusiasmanti della F1. Ma non Alonso. A 42 anni (e quasi 43), è ancora lì, a lottare in pista con ragazzi che potrebbero essere tranquillamente suoi figli.
La sua seconda giovinezza con l’Aston Martin nel 2023 è stata un vero e proprio shock per il paddock e una gioia per i tifosi. Impossibile dimanticare il suo podio in Bahrain all’inizio della stagione 2023, mentre si lasciava alle spalle tutti i piloti più giovani della griglia. E quello non è stato un caso isolato: ha collezionato ben otto podi in quella stagione, dimostrando una costanza e una capacità di estrarre il massimo dalla vettura (e da sé stesso) che ha lasciato tutti a bocca aperta.
Sebbene l’inizio della stagione 2025 non sia stato semplicissimo, nè per Alonso nè per la sua squadra, durante il Gran Premio d’Austria, tenutosi lo scorso fine settimana, ha ottenuto finalmente il suo riscatto, classificandosi settimo, e portando punti alla sua squadra. Entrando così ufficialmente nell’albo dei piloti più vecchi ad aver guadagnato dei punti in una gara di Formula 1.

Giovane scaltro o vecchio saggio?
La F1 moderna è fisicamente più esigente che mai. Ma la saggezza, l’esperienza e quella sana dose di “furbizia” che solo gli anni possono dare, sono ancora armi potentissime. Chi vince la domenica non è sempre il più giovane o il più veloce, ma spesso quello che sa leggere meglio la gara, gestire le gomme, e svolgere un vero e proprio compito da stratega.
La storia ci insegna che quei piloti che per molti sono ormai vecchi ci regalano ancora punti ed emozioni in categoria regina. Come Chiron ed Alonso, e come tanti altri “vecchi” dal cuore giovane ed il piede pesante, che hanno fatto la storia di questo sport.