Lando Norris si prende la pole position nella qualifica in Austria. Grande prova del pilota inglese: zero errori e prestazione fantastica. Piastri, invece, non brilla e si deve accontentare della terza posizione. Tra i due papaya si inserisce però Charles Leclerc. Insieme a Hamilton quarto, ha dato così prova di una Ferrari competitiva almeno per essere seconda forza nella gara di domani.
Solo settimo Verstappen, che partirà addirittura dietro a Lawson. Male invece Mercedes, con Antonelli che, per un problema di timing, non è riuscito a completare il secondo tentativo in Q3, classificandosi nono alle spalle di un sublime Bortoleto.
La qualifica in Austria inizia con un Q1 tiratissimo
Inizia la qualifica in Austria alle ore 16. Il semaforo della pit-lane diventa verde e scendono subito i piloti in pista. I primi tempi li fanno segnare le due Williams, le due Haas e Lance Stroll. Ocon che riesce a posizionarsi momentaneamente al primo posto. Primato che, però, viene subito conquistato da Nico Hulkenberg e la sua Sauber.
Con lo scorrere del cronometro però, scendono in pista anche i protagonisti di questo mondiale. In un primo confronto tra McLaren e Verstappen è Norris ad avere la meglio. Verstappen per adesso si accoda al numero 4 inglese, mentre Piastri spreca un giro andando lungo alla frenata di curva 4. Anche Ferrari debutta in queste qualifiche austriache, con Hamilton che si mette al sicuro in terza posizione, mentre Leclerc è sesto.
A otto minuti dal termine le prime dieci posizioni appartengono ai quattro big team. Unici intrusi sono il solito Hadjar e l’Alpine di Gasly. Colpisce poi, però, la prestazione di Bortoleto, che grazie a un ottimo giro, riesce a posizionarsi in quinta posizione. I distacchi sono minimi, migliorare di un decimo, o anche meno, può significare scalare una o più posizioni. Per questo, a due minuti dalla fine della sessione, tutto è ancora in bilico. Addirittura sul filo dell’eliminazione c’è George Russell.
Lawson, nel frattempo, riesce a mettersi in terza posizione, davanti a Gasly e Hadjar. Sul finale però il pilota inglese della Mercedes riesce a mettersi in undicesima posizione. Eliminati, invece, Stroll, Ocon, Tsunoda, Sainz e Hulkenberg. Grande delusione soprattutto per gli ultimi tre classificati, da cui sicuramente ci si aspettava molto di più, rispetto alle prove libere.

Q2 infuocato, bandiera rossa per un mini incendio sul prato
Quindici minuti per guadagnarsi un posto in Q3. Escono per prime dai propri box le due Ferrari e, così come nella scorsa manche, la Williams di Albon. Sia Hamilton che Leclerc decidono di montare una gomma rossa usata, probabilmente per cercare di garantirsi due treni nuovi per la fase finale della qualifica qui in Austria. Il monegasco riesce a far segnare un tempo leggermente migliore rispetto al sette volte campione del mondo. Nel frattempo, anche gli altri piloti scendono in pista. Particolarmente in forma sembrano le due Racing Bull. Grazie alle gomme soft nuove, si piazzano in prima posizione con Lawson e in terza con Hadjar.
Alla fine, però, si rimettono in testa le due McLaren, con Ferrari che, dopo un secondo tentativo, le seguono a ruota a quattro decimi di distanza. Il pilota attualmente in maggiore difficoltà è. invece, Max Verstappen. L’olandese lamenta uno scarso feeling con la sua vettura, pur trovandosi in quinta posizione. A poco più di cinque minuti dalla fine, la qualifica in Austria viene congelata da una bandiera rossa. Si ripresenta quanto già visto in Giappone: le scintille dovute al passaggio delle vetture ha incendiato una porzione di prato appena dopo il cordolo che accompagna l’ultima curva verso il traguardo finale.
Nulla di grave, la sessione riprende dopo poco meno di dieci minuti. I piloti, però, non scendono immediatamente in pista. Passa quasi un minuto e mezzo prima di veder ricominciare l’attività in pista. McLaren e Ferrari scendono in pista con gomma rossa usata, mentre Verstappen è costretto all’utilizzo di una mescola nuova. Serrata poi la lotta per non essere eliminati, con Antonelli nono davanti a Gasly e Albon. Chi continua a brillare è Gabriel Bortoleto, il quale riesce a posizionarsi in quarta posizione davanti alle due Ferrari. Leclerc, nonostante la gomma usata, riesce a prendersi la terza posizione. Nel mentre vengono eliminati Alonso, Albon, Hadjar, Colapinto e Bearman. Si salva in decima Kimi Antonelli.
McLaren troppo forte: la prima fila è tutta papaya
C’è tantissima attesa per la manche finale di questa qualifica in Austria. Al semaforo verde della pit-lane escono fuori tutti e dieci i piloti. Grande soddisfazione, intanto, per Bortoleto, che diventa il primo brasiliano ad accedere in Q3 dopo Felipe Massa in Canada nel 2017. Dopo la prima giostra di giri lanciati è Norris a far segnare il miglior giro. Male, invece, Oscar Piastri, il quale si classifica terzo alle spalle di un ottimo Charles Leclerc, distante poco più di due decimi dal primo posto. Sottotono la Mercedes, che con Russell non riesce a far meglio del quinto ponto. Inoltre, il pilota numero 63 è anche stato notato per unsafe release nei confronti dei due piloti Ferrari.
In alto mare, pare invece, la Red Bull di Max Verstappen, con la quale l’olandese continua ad armeggiare con difficoltà, viaggiando, a due minuti dalla fine della qualifica, in sesta posizione. Nel frattempo i piloti rientrano in pista per il loro secondo tentativo, anche se insidiare il primato McLaren sembra impossibile. Infatti, Verstappen, Russell e Leclerc non si migliorano. Stessa cosa accade per Piastri, poco brillante in questa qualifica in Austria. Anche Hamilton rimane in quarta posizione. Sesto posto invece per Lawson, solo settimo Verstappen, poi Bortoleto, Antonelli, che non ha tagliato in tempo il traguardo per fare l’ultimo tentativo e, chiude in decima, Pierre Gasly, protagonista anche di uno spettacolare testacoda all’ultima curva.
Lando Norris si prende così la sua dodicesima pole position, grazie a un 1:03.971. Partirà in seconda posizione al suo fianco Charles Leclerc, mentre dalla terza piazzola ci sarà Oscar Piastri. Il pilota australiano, nell’ultimo tentativo, è stato in parte penalizzato dalla bandiera gialla causata dal testacoda di Gasly.