Il ritorno di Flavio Briatore in Formula 1 ha segnato una svolta importante per Alpine, che nel 2024 ha finalmente trovato la strada per lasciarsi alle spalle le difficoltà degli ultimi anni. Tuttavia, il manager italiano non ha esitato a puntare il dito contro la precedente gestione, responsabile – a suo dire – di uno dei più grandi errori strategici recenti: perdere due talenti come Fernando Alonso e Oscar Piastri nella stessa stagione. In un’intervista ad Auto Motor und Sport, Briatore ha raccontato come sia stato necessario ricostruire il team dalle fondamenta per riportare l’Alpine verso una competitività mai così evidente dal suo rientro nel paddock.
La critica alla gestione passata: “Inettitudine imperdonabile”
In un’intervista ad Auto Motor und Sport, Briatore non ha risparmiato critiche alla gestione precedente, definendo “inettitudine” la perdita contemporanea di due piloti del calibro di Fernando Alonso e Oscar Piastri: “Fernando voleva restare perché la stagione precedente non era andata poi così male. Volevamo firmare il contratto in Canada, ma Laurent Rossi è improvvisamente sparito. Era irraggiungibile. Così ho iniziato a parlare con Lawrence Stroll e alla fine abbiamo firmato con Aston Martin. Gli errori erano tutti del management Alpine”.
La situazione di Piastri è stata altrettanto emblematica. Il giovane talento, oggi campione del mondo Costruttori con McLaren e vincitore del suo primo GP, ha lasciato la squadra per mancanza di fiducia in un progetto che si stava sgretolando: una perdita che pesa ancora sulla squadra francese.
La rinascita firmata Briatore
Dal ritorno di Briatore, Alpine ha cambiato volto. La squadra ha ottenuto un doppio podio in Brasile e migliorato sensibilmente la sua competitività. Anche in ottica futura sono stati fatti dei passi importanti con la decisione di rinunciare alla produzione di Power Unit diventando un team cliente con i motori Mercedes dal 2026.
“Abbiamo finalmente una struttura chiara e semplice,” ha spiegato Briatore. “Il primo passo è stato liberarci di un motore che ci costava tanto e non ci portava nulla. Ora possiamo costruire qualcosa di solido per il futuro”.
La scelta di Briatore di non assumere il ruolo di team principal è stata altrettanto strategica: “L’ho già fatto abbastanza a lungo. Non ho bisogno di un titolo per prendere decisioni. Voglio occuparmi del quadro generale e non stare in fabbrica ogni giorno. Con Luca de Meo, ho l’opportunità di fare tutto ciò che ho in mente nei prossimi anni”.
Un futuro ambizioso
Briatore non si nasconde dietro alle difficoltà attuali, ma guarda avanti con determinazione: “Nel 2026 vogliamo competere per il podio nel 50% delle gare e puntare al titolo nel 2027. Abbiamo una squadra giovane, motivata, e stiamo costruendo le basi per un futuro vincente”.