La tensione tra Max Verstappen e George Russell, esplosa dopo il GP del Qatar, non sembra placarsi. Ad Abu Dhabi, nella conferenza stampa del giovedì, il pilota Mercedes ha deciso di rompere il silenzio, svelando dettagli inquietanti sul loro acceso confronto. Secondo Russell, Verstappen non si è limitato a una critica tecnica, ma è andato oltre, con minacce dirette e accuse personali.
La scintilla in Qatar: una pole position contestata
Tutto ha inizio a Lusail, dove Verstappen perde la pole position per una penalità ricevuta dai commissari dopo un reclamo formale che, secondo l’olandese, sarebbe stato orchestrato proprio da Russell. “Non stavo cercando di procurargli una penalità,” ha chiarito Russell ad Abu Dhabi. “Ero in pole e stavo solo preparando il mio giro. I fatti parlavano chiaro: Max stava andando troppo piano ed era sulla traiettoria in una curva ad alta velocità.”
Verstappen, però, non ha preso bene la decisione dei commissari e, ancor prima di ascoltare la versione di Russell, avrebbe reagito con rabbia. “Era già furioso prima ancora che io aprissi bocca,” ha raccontato il pilota britannico. “Non capisco perché abbia sentito il bisogno di un attacco così personale. Non accetterò mai che qualcuno mi accusi in quel modo.”
Le accuse e le minacce, il caso si riaccende
Russell ha poi alzato il livello delle accuse, svelando una presunta minaccia ricevuta da Verstappen: “Mi ha detto che sarebbe andato di proposito a sbattere contro di me, sbattendo la mia testa contro il muro. Credevo fosse una reazione impulsiva, ma quando l’ho incontrato durante la Drivers’ Parade, ho visto nei suoi occhi che faceva sul serio.” Ed effettivamente i due si sono scambiati due parole durante la parata, anche se ognuno la vede a modo suo.
Il pilota della Mercedes ha usato toni duri per sottolineare la gravità della situazione: “Un campione del mondo che si comporta così non è il tipo di modello che dovremmo essere. Mio nipote di otto anni guarda le gare, e non voglio che pensi che minacciare gli altri sia accettabile. Se penso a campioni come Lewis [Hamilton], mi rendo conto di quanto diverse siano le loro personalità.”
Russell non si è limitato alle parole di Verstappen, ma ha anche criticato l’atteggiamento generale del campione olandese soprattutto quando è in difficoltà: “Quando non ha la macchina più veloce, perde la testa. A Budapest si è schiantato contro Hamilton, e dopo quella gara il 25% del suo team di ingegneri ha inviato curriculum ad altri team. Questo la dice lunga.”
Le dichiarazioni di Russell aprono un nuovo capitolo nella rivalità tra i due piloti. Verstappen, noto per la sua aggressività in pista e per la sua schiettezza fuori, non sembra intenzionato a lasciare che questa vicenda cada nel dimenticatoio. Dall’altra parte, Russell appare determinato a non farsi intimidire e a difendere la propria reputazione.
Ad Abu Dhabi, l’atmosfera è più incandescente che mai. L’ultimo GP dell’anno potrebbe trasformarsi nell’arena di uno scontro che va oltre i punti in palio per il Mondiale Costruttori. Non ci resta che attendere il via del GP domenica per vedere cosa accadrà se i due si troveranno nuovamente ruota a ruota.
Fonte: FormulaPassion