Il decimo round del mondiale si avvicina, e la frase “il mondiale è ancora lungo”, seppur vera, inizia a suonare a poco a poco meno convincente. Il gap che separa Max Verstappen da Charles Leclerc è di quarantanove punti, e il titolo sembra aver già preso una direzione ben precisa. Ferrari ha dimostrato di avere la monoposto più competitiva per la maggior parte delle tappe, ma il fieno messo in cascina è pericolosamente scarso. Il mantra “Ferrari deve riscattarsi” non è mai stato così vero come lo è in vista dell’arrembante weekend inglese.
Ferrari incassa i colpi
Il punteggio parla chiaro: Red Bull 7, Ferrari 2. Quando la squadra austriaca ha avuto l’occasione di concretizzare non ci ha pensato due volte, trovando la vittoria a Jeddah, Imola, Miami, Spagna, Monaco, Baku, e infine Canada. La Scuderia di Maranello invece si è dovuta accontentare, con molto amaro in bocca, di due soli successi: in Bahrain e in Australia. La situazione del cavallino è assai scomoda, manca la vittoria da due mesi e mezzo, e sembra essere entrato in un circolo vizioso che non promette per nulla bene.
Ferrari c’è ma poi non c’è
Il lavoro fatto dai tecnici di Mattia Binotto è lodevole. La F1-75 si è dimostrata una vettura dall’adattabilità e messa appunto egregia: la rossa si comporta bene su ogni tipo di pista e in ogni tipo di condizioni. Il gap motoristico dalle power unit di punta Red Bull e Mercedes è stato colmato, anzi superato di qualche cavallo. Sembrano esserci tutte le carte in regola per puntare al titolo, ma quando manca qualche tassello l’organismo non funziona come dovrebbe, e i risultati si fanno desiderare, soprattutto quando contro ci sono avversari così “spietati”.
Fino ad adesso i tasselli mancanti sono stati essenzialmente due: Strategia e affidabilità. Questi componenti essenziali sono costati punti e vittorie. Per fare qualche esempio, a Monaco, Leclerc ha rinunciato al gradino più alto del podio per colpa di una chiamata ai box rivelatasi catastrofica, finendo poi quarto; a Baku e Barcellona il monegasco è stato costretto al ritiro mentre era leader, tradito da un motore rivelatosi sorprendentemente fragile.
Affidabilità: si salvi chi può
Ferrari non è tuttavia l’unica a risentire di una scarsa affidabilità. Red Bull ha avuto tre ritiri nelle prime tre gare; dunque, è certo che l’esito del mondiale sarà influenzato notevolmente dal fatto che una vettura riesca ad arrivare o meno al traguardo. Riguardo al tema sì è espresso Giorgio Piola: “Anche la Ferrari ha accusato problemi di affidabilità, ma sono stati individuati e in teoria non dovrebbero più ripetersi. Invece l’allarme relativo a Sergio Perez riguarda la stessa componente della vettura che aveva causato i precedenti stop: vuol dire che il problema all’idraulica non è stato ancora risolto in casa Red-Bull e questa cosa potrebbe essere molto importante per il resto della stagione”.
In forma smagliante
Parlato di team e auto, è impossibile trascurare i piloti. Leclerc e Verstappen stanno dando prova del loro incredibile talento in ogni occasione, e di errori ne fanno pochi se non nessuno. Leclerc ha pagato l’eccesso di foga ad Imola, scivolando da terzo a sesto; mentre Verstappen ha commesso uno sbaglio in Spagna finendo sulla ghiaia ma riuscendo a proseguire verso la vittoria. Insomma, due errori molto simili ma con un esito totalmente diverso.
A proposito dell’olandese si è espresso il progettista della Red Bull Adrian Newey: “È ingiusto paragonare piloti di epoche differenti, ma credo che Max sia proprio lì con i migliori. Penso che l’immagine del pilota aggressivo sia eccessiva. Forse nelle sue prime gare in Formula 1 lo era, ma se guardiamo alla scorsa stagione no. In generale è molto calmo e misurato, ha riflessi straordinari ed è un piacere lavorare con lui“
Silverstone in arrivo: la Ferrari deve rialzarsi, e la R è maiuscola
Sul tracciato inglese non mancheranno le novità portate dai team. Red Bull porterà un nuovo pacchetto aerodinamico, ma sulla carta è la Ferrari a poter contare su un vantaggio maggiore… anzi tre. In primis, grazie ai consumi ridotti di Silverstone, Ferrari potrà utilizzare una parte di carburante per la post combustione, pratica che serve a raffreddare la camera di combustione guadagnando affidabilità. Secondo, le velocità di punta di Silverstone fungeranno da antidolorifico per la schiena dei piloti, limitando il problema del porpoising di cui tanto soffre ancora la F1-75. Infine, il peso minore della rossa rispetto alla RB18 garantirà a Sainz e Leclerc un guadagno di un paio di decimi al giro circa rispetto alle rivali.
Insomma, le carte in regola ci sono, e a Maranello c’è bisogno di alzare al più presto un’altra bandiera. La pausa estiva è vicina, e in questi quattro gran premi chi lascerà meno briciole agli avversari potrà iniziare la seconda parte di stagione con più tranquillità, per quanto tranquilla possa essere una battaglia così serrata.
FONTI: Chronogp; FormulaPassion; Circusf1; oasport