Liberty Media può tirare un sospiro di sollievo, almeno in Europa: la Commissione Europea ha infatti deciso di non procedere con ulteriori indagini riguardo alle accuse di condotta anticoncorrenziale legate al rifiuto di ammettere il team Andretti-Cadillac in Formula 1. Tuttavia, la questione è tutt’altro che risolta, e lo spettro di possibili sviluppi futuri continua ad aleggiare sul caso.
Le polemiche sull’ingresso di Andretti e il caso sulla libera concorrenza
La notizia arriva dopo mesi di discussioni e polemiche, alimentate dalla decisione di Liberty Media e dei dieci team attuali di bloccare l’ingresso della scuderia americana. Il team Andretti-Cadillac, supportato da General Motors, ha presentato una candidatura ambiziosa, approvata dalla FIA sul piano tecnico ma respinta dalla Formula 1 stessa per motivi economici e di sostenibilità. L’accusa sollevata dai critici era chiara. Bloccare all’ingresso di un nuovo team configurerebbe un comportamento anticoncorrenziale, violando le normative europee a tutela della libera concorrenza.
La risposta della Commissione Europea
La risposta ufficiale della Commissione Europea, firmata dalla vice-presidente Margrethe Vestager, ha lasciato intendere che, per ora, non ci sono prove sufficienti per procedere con un’azione formale. “Sulla base delle limitate informazioni di cui dispone la Commissione, non è possibile valutare se le barriere all’ingresso in Formula 1 siano il risultato di un comportamento anticoncorrenziale,” si legge nel documento. Tuttavia, Vestager ha specificato che la Commissione resta aperta a esaminare qualsiasi nuova prova che possa emergere. Lasciando quindi uno spiraglio per future indagini.
La posizione di Liberty Media e il nodo Maffei nel caso Andretti
Mentre l’Europa sembra archiviare temporaneamente il caso, negli Stati Uniti l’indagine del Dipartimento di Giustizia prosegue. Il CEO di Liberty Media, Greg Maffei, aveva confermato la volontà di collaborare pienamente con le autorità americane. Tuttavia, le sue recenti dimissioni lasciano aperti molti interrogativi. Maffei ha svolto un ruolo cruciale nel bloccare l’ingresso di Andretti, sostenendo che la scuderia non avrebbe portato un valore commerciale sufficiente alla Formula 1. La sua uscita di scena potrebbe quindi segnare un cambiamento di rotta, alimentando le speranze di Andretti di poter entrare in F1 nel 2026.
Andretti non molla e guarda al futuro
Nonostante le porte chiuse, il team Andretti-Cadillac continua a lavorare in vista di un possibile ingresso nel 2026. La scuderia ha già avviato i crash test preliminari e prosegue la campagna di reclutamento, dimostrando una fiducia incrollabile nel progetto. Le dichiarazioni di Mario Andretti sono state criptiche ma ottimiste: “Novità e cambiamenti sono in arrivo,” ha affermato, lasciando intendere che qualcosa si sta muovendo dietro le quinte.
Una partita ancora aperta negli Stati Uniti
L’esito delle indagini europee e americane potrebbe cambiare radicalmente il volto della Formula 1. Se da una parte Liberty Media è riuscita a evitare sanzioni immediate in Europa, dall’altra l’indagine del Dipartimento di Giustizia negli Stati Uniti rappresenta una spada di Damocle che potrebbe ancora influenzare il futuro del campionato. Il rifiuto di accettare Andretti come undicesimo team ha sollevato non solo questioni legali ma anche dubbi sulla trasparenza e sulla gestione del processo di espansione della F1.
Quello che appare evidente è che la battaglia per entrare nel Circus è ancora in pieno svolgimento. Liberty Media ha evitato il primo colpo, ma la partita è ben lontana dall’essere conclusa.
Fonte dichiarazioni: FormulaPassion