Tanto il rammarico provato dagli appassionati, così quante le ombre che ancora aleggiano sul caso Andretti. Lo scorso 8 agosto, il dipartimento di giustizia del governo degli Stati Uniti ha aperto un’indagine antitrust nei confronti di Liberty Media. Ebbene, secondo quanto raccolto da F1-Insider, l’indagine in corso potrebbe avere importanti risvolti.
Inchiesta sul caso Andretti: altro tassello di una lunga storia
La Formula 1, come sappiamo, non è solo prestazione sportiva. Oltre alle prodezze dei piloti in pista che fanno innamorare gli appassionati e le appassionate, c’è anche tanta politica e tanti interessi economici. Nulla di strano, in quanto si parla di una doppia faccia presente in molti campi dello sport e della cultura. I problemi però sorgono quando politica e soldi sovrastano i meriti e le vicende sportive. Ecco, questo è proprio ciò che sta accadendo con il caso Andretti, la scuderia che sarebbe dovuta entrare in Formula 1 il prossimo anno sotto la guida di Michael Andretti.
L’opportunità per lo storico team americano, che ha già esperienza in Indycar e Formula E, era emersa lo scorso anno, quando la FIA si era dimostrata favorevole ad aprire il campionato di Formula 1 ad altre squadre, oltre alle 10 già partecipanti. Andretti si era così fatto avanti, imbastendo un importante progetto che l’avrebbe visto protagonista insieme a Cadillac, del gruppo General Motors. Nonostante la FIA, dopo le dovute valutazioni tecniche, pareva avesse raggiunto un accordo con l’aspirante neo scuderia con tanto di benestare del presidente Ben Sulayem, i detentori dei diritti commerciali della F1, ovvero Liberty Media, hanno rifiutato la candidatura di Andretti ad inizio 2024.
La decisione di Liberty Media ha scatenato fortissime polemiche, anche perché si sono dimostrate, tanto per cambiare, poco chiare. Infatti, pare che il motivo cardine dell’esclusione sia stata una mail inviata dalla FOM, controllata da Liberty Media, finita nella sezione spam della posta elettronica del team Andretti. Il testo conteneva l’invito ad un incontro che il leader Micheal avrebbe dovuto affrontare, come da prassi, con i vertici della FOM stessa. Un appiglio a cui dietro pare nascondersi dell’altro. Infatti, la polemica riguardante un possibile undicesimo team in griglia (il limite FIA pare sia di 12 squadre iscritte) era già iniziata tempo prima, con i team di Formula 1 contrariati dal fatto di dover dividere i ricavi annuali con un team in più.
Senatori americani insieme per fare chiarezza sul caso Andretti
Liberty Media ha argomentato la sua decisione a inizio 2024 in 20 punti. Oltre al problema inerente la mail, pare ci siano stati dei dubbi anche in merito alla competitività del progetto Andretti in Formula 1. La vicenda non è andata giù né al tema americano e né al suo leader Micheal, che nelle ultime settimane ha ceduto la quota di maggioranza di Andretti Global al magnate delle assicurazioni Dan Towriss. Insomma, una storia che non ha avuto di certo il lieto svolgimento che gli amanti del motorsport speravano.
Il caso Andretti pare però non essersi ancora concluso del tutto. Lo scorso agosto il dipartimento di giustizia del governo degli Stati Uniti ha formalmente aperto un’indagine antitrust nei confronti di Liberty Media. L’iniziativa politica è tra l’altro portata avanti sia da senatori del Partito Democratico che di quello Repubblicano, coinvolgendo anche il Federal Trade Commission, l’agenzia governativa che ha il compito di tutelare i consumatori e di prevenire situazioni di monopolio. Insieme, hanno deciso di investigare sull’esclusione del team Andretti dal campionato di Formula 1. I toni utilizzati nel comunicato stampa dello scorso 21 maggio, con cui i politici americani si sono schierati al fianco del team favoreggiando l’ipotesi di una indagine che come detto si è concretizzata ad agosto, sono abbastanza forti. I senatori hanno descritto la Formula 1 come una competizione “dominata dai team europei“.
Alcune prove raccolte potrebbero portare guai seri a Liberty Media
Ad oggi, secondo la testata tedesca F1 Insider, l’inchiesta pare stia avendo importanti risvolti. L’articolo di Ralph Back spiega come tra le prove raccolte possano esserci dei messaggi di un gruppo WhatsApps, in cui sarebbero presenti Stefano Domenicali ei capi dei team di Formula 1. Le battute scambiate tra i partecipanti potrebbero dimostrare di come siano stati presi accordi illegali tra Liberty Media e team. Il tutto per escludere Andretti dai futuri campionati di Formula 1.
Se questa versione dei fatti venisse confermata sarebbero guai seri per Liberty Media. Infatti, verrebbe smentito uno dei 20 punti con cui veniva giustificato il rifiuto della candidatura di Andretti. Precisamente, il punto numero 7, che letteralmente diceva: “la nostra valutazione non ha comportato alcuna consultazione con gli attuali team di F1“. Queste prove, se vere, dimostrerebbero tutt’altro. Confermando di come l’esclusione di Andretti non abbia alle basi delle motivazioni sportive, bensì esclusivamente economiche. Un’altra grana per Liberty Media, che, insieme alla FIA, sta sempre più macchiando l’immagine di questo sport amato da milioni di persone nel mondo.
Fonte: f1-insider.com, formulapassion.it