La Red Bull si trova nel mezzo di una fase di riorganizzazione, mentre fa i conti con l’uscita di alcune figure chiave del suo organico. L’ultima, in ordine di tempo, è quella di Will Courtenay, il capo delle strategie, che ha deciso di lasciare il team per unirsi alla McLaren come direttore sportivo. Questa uscita apre la strada a un nuovo cambiamento all’interno del muretto della scuderia austriaca, con Hannah Schmitz pronta a prendere le redini della gestione strategica delle gare Red Bull. La Schmitz, già nota per il suo contributo nelle vittorie della Red Bull, soprattutto nel 2022, rappresenta una scelta interna per garantire continuità al team di Milton Keynes.
La partenza di Courtenay e la sfida di Red Bull
Will Courtenay è solo l’ultima di una serie di figure di spicco che hanno lasciato la Red Bull nel 2024. Prima di lui, personalità come Rob Marshall, Adrian Newey e Jonathan Wheatley avevano già fatto i bagagli per accettare nuove sfide altrove. Marshall ha rinforzato il team McLaren, Newey si unirà ad Aston Martin dal 2025, mentre Wheatley assumerà il ruolo di team principal di Audi. Tutto ciò ha portato a un momento delicato per Red Bull, con la necessità di riorganizzare la propria struttura per continuare a competere ai massimi livelli.
Helmut Marko, consulente di Red Bull, ha commentato la situazione in un’intervista a Motorsport-Total, minimizzando le preoccupazioni per la partenza di Courtenay: “È uno sviluppo naturale. Quando si ha così tanto successo, è normale che le persone vengano corteggiate da altri team”. L’uscita di figure di spicco come Courtenay, secondo Marko, rientra in un processo di evoluzione fisiologica, tipica di un team che ha ottenuto risultati di rilievo negli ultimi anni.
Marko ha anche commentato il processo che ha portato alla partenza di Courtenay, spiegando che l’offerta economica fatta da Red Bull non poteva competere con quella avanzata dalla McLaren. “Quello che abbiamo offerto a Will Courtenay non gli interessava. Poi ha ricevuto un’offerta per il ruolo di direttore sportivo ed era qualcosa di più attraente per lui, anche sul piano economico”.
Hannah Schmitz alla guida delle strategie in Red Bull
Nonostante le numerose uscite, Red Bull ha già identificato il sostituto di Courtenay. Si tratta di Hannah Schmitz, una figura già ben nota all’interno del team, considerata l’artefice di diverse strategie vincenti, come quella che ha portato al trionfo nel GP di Monaco 2022. Helmut Marko ha confermato la sua promozione: “C’è già qualcuno con noi che può assumere quel ruolo, ed è Hannah Schmitz”. La promozione dell’ingegnera inglese vuole essere forse anche un modo per assicurarsi la permanenza di una figura di spicco, in un periodo in cui diversi team stanno facendo “shopping” da Red Bull. Approfittando forse, delle tante difficoltà avute in questa stagione.
Il ruolo di Max Verstappen come elemento chiave
Se da un lato Red Bull sta attraversando un periodo di cambiamenti importanti, dall’altro Helmut Marko ha sottolineato che c’è una sola figura davvero imprescindibile per il futuro della scuderia: Max Verstappen. “La cosa più importante in assoluto è che possiamo tenere Max Verstappen con noi”, ha dichiarato Marko, mettendo in evidenza come la presenza del campione olandese sia cruciale per mantenere la Red Bull ai vertici della Formula 1.
La sfida per il futuro e il confronto con McLaren
La stagione 2024 ha visto la Red Bull perdere terreno rispetto ai rivali della McLaren, che con la loro MCL38 hanno preso il comando della classifica costruttori. La Red Bull RB20 non ha dimostrato la stessa invincibilità delle precedenti stagioni, sollevando dubbi sulle sue capacità di competere al massimo livello contro i rivali. Marko ha sottolineato l’importanza di concentrarsi non solo sul presente, ma anche sulla prossima stagione: “Dobbiamo assicurarci di poter vincere il campionato del mondo quest’anno e costruire una macchina veloce per il prossimo anno”.
In questo contesto, trattenere talenti come Schmitz e Verstappen diventa fondamentale per garantire alla Red Bull una possibilità di recuperare il terreno perso. La sfida è doppia: mantenere un alto livello di competitività e, allo stesso tempo, rispondere alle partenze che hanno destabilizzato il team.