Ottava posizione per Fernando Alonso al termine del GP del Belgio. Punti che sono aria per l’Aston Martin. Un inizio di stagione decisamente sottotono per il team inglese. I costanti aggiornamenti portati quasi ogni week-end non hanno sempre dato dei vantaggi. Tante le differenze tra i dati in fabbrica e quelli in pista, ma con questa prestazione la scuderia di Lawrence Stroll sembra un po’ tornata a vita.
Punti importanti per Alonso: “Puntare su un’unica sosta ha dato i suoi frutti”
All’inizio del fine settimana belga, Alonso aveva delineato gli obiettivi dell’Aston. Si parlava di raggiungere il Q3 in qualifica e la zona punti in gara. Dal canto suo, lo spagnolo può ritenersi pienamente soddisfatto del suo week-end in quanto ha centrato le sue aspirazioni. C’è però una scelta fatta in mezzo alla gara che gli ha permesso di arrivare in Top 10: la strategia con un’unica sosta. Di questo ha parlato nel post-gara: “Non posso che essere soddisfatto dell’ottava posizione e di aver raccolto questi 4 punti. Non è stato facile, è stata una gara molto combattuta. Prima della partenza avevamo in mente tante strategie. Abbiamo deciso di prolungare lo stint con le Medie e poi cercare di gestire le Hard. Questa scelta deriva dal pensiero di una possibile Safety Car. Quando non è arrivata abbiamo pensato di andare fino in fondo e la scelta ha pagato. Adesso voglio riposarmi e ricaricarmi per le ultime 10 gare. C’è ancora tanto da fare e su cui lavorare per migliorare nella seconda parte di stagione”.
Anche Stroll fa un’unica sosta: entrambe le Aston con risultato diverso da Russell
La scelta di Alonso è stata condivisa anche dal suo compagno di squadra Lance Stroll. Il canadese ha optato per un’unica sosta, e questa strategia lo stava per portare in zona punti. Come da lui spiegato, si è da subito visto che il degrado fosse minore delle previsioni e, quindi, fare un solo pit stop avrebbe dato dei vantaggi: “Sin da inizio gara si è capito che il degrado gomme fosse più basso di quanto ci si aspettasse. Perciò abbiamo optato per la sosta singola, che aveva dato dei benefici fino agli ultimi giri. Ero in P10, poi ho cominciato a perdere grip e mi mancava il passo per mantenere la posizione. Sento che c’è ancora tanto lavoro da fare per il team per raggiungere i top team“.
Entrambe le Aston Martin sono riuscite ad arrivare a fine gara con una Hard molto usurata. Come hanno fatto quindi a stare nel peso corretto? Anche Russell ha optato per la stessa strategia, ma con squalifica per essere sotto il peso minimo. Le vetture verde smeraldo, rispetto alla Mercedes, non hanno spinto in maniera così forte. Il britannico #63 ha dovuto invece attuare una grande pressione sulle gomme per tenere dietro il compagno di squadra Lewis Hamilton. Un maggiore sforzo su pneumatici già usurati ha portato ad una maggiore usura e, quindi, un’importante perdita di peso.