Un inizio di stagione in salita per le frecce d’argento, che dopo i primi tre round del 2024, si ritrovano quarte nella classifica costruttori. Il doppio ritiro in Australia costituisce un segnale molto allarmante per Mercedes, la quale ora si domanda quali siano i problemi della W15.
Un ciclo che non sembra avere fine
La scia vincente del team di Brackley si era interrotta con il progetto della W13 nel 2022, con una monoposto che soffriva nelle prime gare di porpoising e successivamente di bouncing – mascherato inizialmente dal primo problema. Guardando indietro e confrontandosi con il presente, i problemi riscontrati in quel periodo da Mercedes sembrano una passeggiata rispetto a quelli attuali della W15.
Il progetto per il 2024 è nato per risolvere le difficoltà avute nel biennio precedente, o almeno così pensavano. I tecnici si dicono infatti preoccupati per l’imprevedibilità del comportamento della monoposto, che si ritrova così per il terzo anno consecutivo a lottare per posizioni di rincalzo.
La Mercedes ricopre attualmente il 4° posto della classifica costruttori, alle spalle di Red Bull, Ferrari e McLaren. Con entrambe le vetture ritirate nella gara d’Australia, il team guidato da Toto Wolff parte per il Giappone con solo 26 punti nel proprio bagaglio. Un trend in calo negli anni, considerando che dopo 3 gare hanno totalizzato 65 punti nel 2022 e 56 nel 2023.
Inizio di stagione problematico per il team di Brackley
In Bahrain il gap è stato contenuto tra le due frecce d’argento e le vetture che sono salite sul podio, questo per via della conformazione del circuito con curve lente e velocità moderata. I limiti e problemi della W15 sono iniziati a emergere a partire dal secondo weekend stagionale, ossia quello a Jeddah, dove le due monoposto della Mercedes hanno riscontrato un comportamento anomalo nelle curve veloci.
I lavori si sono concentrati allora sul fondo in vista di Melbourne, riportando la prima specifica vista nei test in Bahrain, la quale ha risolto dei problemi ma ne ha causati altri. Il venerdì di prove libere si è chiuso con il numero #44 che lamentava poco feeling con la macchina, ma il 4° posto di Russell e il 5° di Hamilton nelle FP3 ha fatto pensare che i problemi si fossero risolti. La doccia fredda è arrivata in qualifica, a distanza di poche ore da quelle prove libere che avevano riacceso la speranza.
George si è qualificato settimo, a 8 decimi dal poleman, mentre è notte fonda per l’altra parte del garage Mercedes, con Lewis che non riesce a passare il taglio dal Q2 al Q3. Pesa inoltre il doppio ritiro: quello di Hamilton per problemi alla power unit, mentre quello di Russell per un incidente al penultimo giro della gara, che altrimenti avrebbe concluso in settima posizione.
Problemi alla W15: parla Allison, il direttore tecnico di Mercedes
Secondo il direttore tecnico di Mercedes, James Allison, sono diversi i problemi che non permettono alla W15 di sfoggiare il suo potenziale. Uno tra questi è la mancanza di carico, già segnalata in precedenza dai piloti. Per guadagnare carico i tecnici del team di Brackley hanno abbassato la vettura, modifica che però ha innescato rimbalzi al posteriore.
Vi è poi un problema di correlazione tra i dati della pista e quelli del simulatore. Se i dati sono disallineati allora anche gli strumenti simulativi presenti in fabbrica – fondamentali per la progettazione e lo sviluppo della monoposto – diventano inaffidabili.
L’ultimo problema accusato dalla W15, specialmente in Australia, è la tendenza a soffrire le alte temperature. Dopo un’analisi dei dati, Allison ha affermato l’evidente divario tra le FP3 e le qualifiche, ma poiché non c’è stata alcuna modifica all’assetto, la causa di quella differenza ricade sulla temperatura. E’ da tenere conto che è normale che al variare della temperatura ci sia una finestra in cui le vettura funzioni meglio.
Non solo in pista: disastro anche al Fanta F1
A “voler prendersi a pugni il naso” non c’è solo Toto Wolff, ma sicuramente saranno della medesima opinione tutti i Fantamanager che hanno schierato uno dei due piloti della Mercedes. A Melbourne è arrivato il malus per il ritiro, sia per George che per Lewis, pesante specialmente per chi ha creduto nel potenziale del sette volte Campione del Mondo, che non è nemmeno riuscito ad accedere al Q3.
La media di punti ottenuti da Russell in queste tre giornate di campionato al Fanta F1 è +7, mentre per Hamilton è +0.87 punti. Non stupisce quindi che con le nuove quotazioni entrambi gli inglesi scendano di valore: Russell a 27 ed Hamilton a 30 crediti. Una media troppo bassa considerando il prezzo di cui i Fantamanager si devono far carico per inserirli nella propria formazione.